Non possiamo più tacere.
Non possiamo più tollerare, oltre al danno, anche la beffa, quella
della mancata ripresa dell’attività chirurgica dell’Ospedale Marino,
nonostante la recente convenzione stipulata tra ATS e AOU per
garantire le prestazioni professionali di Anestesia e Rianimazione e
nonostante i toni trionfalistici del nostro rappresentante
istituzionale in Regione.
Non possiamo più stare alla finestra a guardare.
Per questo motivo Anna Maria, Caterina, Pasqualina, Teresa, Paola,
hanno deciso di costituire il Comitato Spontaneo “Acabàura”, per
difendere il diritto alla salute e il diritto a ricevere cure
adeguate, per dire basta al progetto di declassamento dei due presidi
ospedalieri della città di Alghero voluto dalla politica di ieri come
da quella di oggi.
Smettetela di prenderci in giro!
E’ davvero poco credibile che un ospedale come il Marino, un tempo
polo di riferimento regionale per le patologie ortopediche e
traumatologiche, si sia trasformato improvvisamente in una struttura
non più sicura per gli interventi, incapace di garantire gli standard
minimi di sicurezza.
E’ curioso come tali motivazioni vengano addotte
oggi e mai prima (anche se nulla è cambiato in quanto ad
organizzazione dei servizi a sostegno dell’attività chirurgica) e solo
ed unicamente per l’Ospedale Marino di Alghero, nell’indifferenza
dell’ATS che non si è certo prodigata a porre rimedio alle criticità
eventualmente presenti.
Il tempismo e le modalità di questa operazione appaiono agli occhi
dell’opinione pubblica pretestuose e strumentali, unicamente
finalizzate a portare avanti un lento quanto inesorabile processo di
smantellamento dell’attività ospedaliera, propedeutico ad un cambio di
destinazione d’uso della struttura.
E’ da anni che si ventila della
trasformazione in albergo di lusso, vista la sua invidiabile
posizione, e le recenti dichiarazioni dell’On Peru “ad Alghero
l’ospedale nuovo si può far fare ad un privato in cambio della
possibilità di trasformare l’Ospedale Marino in albergo” sembrano
portare verso questa direzione.
Del resto è inspiegabile che una dettagliatissima relazione, come
quella che ha condotto alla sospensione dei ricoveri e degli
interventi chirurgici, sia stata predisposta con tanto zelo solo per
l’Ospedale Marino e non per altri presidi ospedalieri come ad esempio
quello di Ozieri con cui condividiamo il Direttore dell’U.O. di
anestesia e rianimazione.
Sarebbe interessante sapere se in
quell’ospedale sono presenti tutti quegli standard di sicurezza
indispensabili per rendere sicura l’attività chirurgica, e sarebbe
interessante fare le pulci anche a tutti gli altri ospedali della
Sardegna e non solo al Marino, unico imputato di inefficienza.
Di fronte alla grave situazione in cui versa la sanità algherese con
entrambi i presidi depotenziati e dal destino incerto, invitiamo la
popolazione algherese a mobilitarsi e ad unirsi al nostro Comitato,
per esigere dalle istituzioni locali e regionali risposte certe sul
futuro della sanità nel nostro territorio, perché vogliamo fatti, non
parole.
Comitato Spontaneo
“Acabàura”