Quindici pannelli fotografici che ripercorrono la storia di una
Nazione, la Cecoslovacchia, e ritraggono i soldati cecoslovacchi al
fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale. È la mostra
itinerante, dall'alto valore storico, che porta il titolo “Centenario
della Prima Guerra Mondiale 1914 – 1918” in programma al museo della
Tonnara (Mut) dal 15 maggio al 6 giugno. L'esposizione è curata da
Gabriela Dudeková dell'Istituto di storia dell'Accademia slovacca
delle Scienze in collaborazione con l'Archivio del Club di storia
militare “Beskydy” e ha ottenuto l'alto patronato del ministero degli
Affari Esteri della Repubblica Slovacca.
La mostra – spiegano gli organizzatori – è incentrata sul punto di
vista slovacco della guerra, delle sue cause, del suo sviluppo e della
sua fine. Una tragedia per il popolo slovacco che però aprì la strada
al superamento della condizione di minoranza etnica in un impero
ottocentesco. Un evento che portò alla presa di coscienza di essere
nazione tra le nazioni e alla nascita di uno stato indipendente e
democratico.
La storia della grande guerra è così percorsa in quindici pannelli che
mettono al centro alcuni temi fondamentali: l'Europa prima del
conflitto, l'attentato di Sarajevo, l'inverno nei Carpazi, la vita dei
civili, l'attività per la liberazione nazionale dei popoli
assoggettati dell‘Austria-Ungheria, le attività all'estero per la
nascita della Cecoslovacchia, le legioni cecoslovacche all'estero, la
crisi e i cambattimenti sul fronte italiano, la resistenza all'estero
e in patria, gli esiti e la memoria della Grande Guerra e poi il
ricordo e le orme dei legionari ceco-slovacchi in Italia.
La manifestazione si inserisce all'interno del lungo programma di
eventi organizzato dall'amministrazione comunale di Stintino e che ha
preso il via nel 2013 con il progetto “Commemorazioni di pace: i
profughi e i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.
L'iniziativa che vede capofila il Comune di Stintino, e la
collaborazione del Comune di Porto Torres, del Parco nazionale
dell'Asinara quindi l'Università di Sassari e di Belgrado, era stata
presentata a febbraio all'ambasciatore slovacco a Roma Jàn Soth.
Il coinvolgimento della Slovacchia nel progetto avviato già dal 2013 è
visto in funzione del fatto che, proprio tra il 1914 e il 1918, furono
numerosi i soldati slovacchi presenti sull'isola dell'Asinara, assieme
ai circa 22.000 soldati dell’esercito austro-ungarico deportati come
prigionieri.
A gennaio scorso il sindaco Antonio Diana aveva incontrato
l'ambasciatore a Roma e in quella occasione aveva presentato il
progetto delle Commemorazioni di pace. Il diplomatico slovacco aveva
mostrato interesse per l’iniziativa culturale del Comune costiero.
La mostra che arriva direttamente dall'ambasciata slovacca, allora, è
la risposta all'invito dell'amministrazione stintinese a condividere
un progetto che vuole mantenere viva la memoria di quegli eventi
tragici per non dimenticare. Pagina di una storia densa di tristezza,
morte e dolore.
La mostra sarà visitabile dal 15 maggio al 6 giugno, il venerdì dalle
15,30 alle 19, il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15,30
alle 19. Negli altri giorni è possibile visitarla la mattina su
prenotazione (345 9718686). Saranno coinvolte anche le scuole di
Stintino e del territorio. Il 6 giugno è prevista la cerimonia di
chiusura con la presenza dell'ambasciatore Jàn Soth quindi una visita
all'Asinara e in particolare aFornelli, Tumbarino, Stretti e Campu
Perdu, le aree che negli anni tragici della Grande Guerra “ospitarono”
oltre 20 mila profughi e deportati. Uomini, donne e bambini di
quindici nazionalità diverse, che dovettero affrontare lunghi e
disumani viaggi per arrivare all'Asinara dove poi furono costretti a
vivere in enormi accampamenti, spesso al limite della vivibilità.
Circa 16.730 prigionieri, tra serbi-croati (oltre 7mila), seguiti dai
boemi, ungheresi, austriaci, rumeni, polacchi, slovacchi, italiani,
russi, bulgari, sloveni, tedeschi, turchi e greci.