Tre tumori su dieci nel nostro Paese sono causati da un’alimentazione
errata. Senza contare l’impatto della sedentarietà e, più in generale,
di stili di vita nemici dell’organismo. Anche i troppi grassi e la
poca frutta e verdura nuocciono gravemente alla salute e aumentano il
rischio di tumore proprio come le sigarette. Il cancro indebolisce
tutto il nostro organismo, provoca un calo dell’appetito e quindi
anche della qualità e quantità dell’alimentazione. Esistono poi gli
effetti collaterali delle cure che spesso interessano proprio
l’apparato gastro-intestinale. La dieta durante la patologia
neoplastica deve perciò essere adatta alla situazione clinica.
Sarà questo il tema del nuovo appuntamento di Fattore K, la campagna
di sensibilizzazione sulla giusta comunicazione tra operatori sanitari
e pazienti oncologici che sta facendo il giro dell'Isola. La staffetta
non si ferma e Fattore K approda a Ozieri: l'appuntamento è fissato
per sabato 25 novembre 2017 alle 10 alla Pinacoteca Giuseppe Altana
(via Alcide De Gasperi, 2).
Al centro di ogni evento della campagna un tema differente: al Businco
l'argomento era la condivisione e la comunicazione, al Policlinico
universitario di Monserrato l'importanza della formazione degli
operatori, a Oristano il rapporto tra ospedale e territorio, a Sassari
l'utilità di prendersi cura di sé nel tempo delle cura. Nell'incontro
di Ozieri si parlerà di cibo e tumori.
"Fattore K arriva a Ozieri, continua il suo percorso con lo stesso
entusiasmo", spiega Maria Dolores Palmas, infermiera dell'Oncologia
medica del Businco e ideatrice della campagna insieme a Sardegna
medicina. "Abbiamo trovato nell'Oncologia di Ozieri un'ottima
adesione, un gruppo attivo, capace di accogliere al volo il messaggio
e disponibile a farlo girare. Parleremo di alimentazione, di stili di
vita, di come affrontare sotto questi aspetti il percorso della
malattia e della rinascita. Non solo dieta mediterranea, ma una dieta
che risponda a quelli che sono i bisogni di una persona in un
determinato momento: dall'inizio alla fine della cura".
"Siamo felici di prendere il testimone della campagna Fattore k",
afferma Marzia Sotgiu, oncologo medico dell'ospedale Antonio Segni di
Ozieri. "L'oncologo deve essere sempre attento a questo problematiche,
a rispondere e ad aderire a certe iniziative, perché come medico sta
accanto al paziente nel percorso della riconquista della salute e
attraversa con lui i tempi della cura, che non sempre sono semplici".
“Nei nostri ospedali c’è bisogno di una sempre più forte alleanza e
collaborazione tra oncologo e nutrizionista”, sottolinea
lanutrizionista Francesca Pudda. "Insieme questi due specialisti
devono aiutare il malato a scegliere i cibi più appropriati e
risolvere così i molti problemi legati all’alimentazione durante e
dopo le cure anti-tumorali. In questo modo possiamo non solo
migliorare la qualità di vita generale del paziente ma anche la
risposta positiva dell’organismo alla neoplasia”.
La tavola rotonda si aprirà con i saluti di Marzia Sotgiu e Maria
Dolores Palmas, poi la parola passerà alle testimonianza delle
pazienti oncologiche, Giuseppina Merella e Franca Demonte. Il punto di
vista dei care givers sarà illustrato da Marianna Becciu e Felina
Iacomino, mentre la nutrizionista Francesca Pudda entrerà nel vivo del
tema del giorno: curarsi a tavola, quando il cibo è la medicina. Si
chiuderà con l'intervento di Eleonora Piredda, psiconcologa
dell'associazione Mariangela Pinna, che parlerà dell'importanza della
narrazione e dell'ascolto terapeutico.