Sassari: al via il Premio Nazionale delle Arti

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  Un momento atteso. Giustamente. E’ il Premio Nazionale delle Arti XV, dedicato alla sezione delle arti figurative, digitali e scenografiche che avrà Sassari quale proscenio. Un momento che riconduce al tema del viaggio, capace di trainare questa edizione del PNA delle AFAM, in grado di racchiudere in sé il senso di fragilità in cui siamo immersi negli ultimi due anni a causa del Covid-19. Per scardinare il sentimento della paura attraverso la potenza dell’espressione artistica nelle sue infinite variabili e nelle sue molteplici tecniche, tra antiche e nuove tecnologie. 

  Giunto alla quindicesima edizione, il PNA AFAM, punta a rigenerare il dominio del talento nella filiera più alta della formazione artistica. In un viaggio capace di aprire le menti e dare forma alle opere. La sezione arti figurative, digitali e scenografiche, affidata dal Ministero dell’Università e della ricerca all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, si apre il 3 dicembre prossimo in forma riservata e il 4 dicembre con apertura al pubblico per concludersi il 15 gennaio. 

  Il luogo è il Museo Mas.Edu, di via Pascoli, che da opificio industriale si è trasformato in un laboratorio di ricerca artistica, e già da qualche anno è gestito dall’Accademia "Mario Sironi" e teatro dell’Art Lab dell’Accademia con le punte più avanzate della ricerca nel campo della prototipazione artistica 3d, grazie a fondi e partner europei. La cerimonia di premiazione è in programma venerdì 3 dicembre alle ore 10 – alla presenza del ministro del MUR, Maria Cristina Messa (attesa successivamente per un incontro all’Università di Sassari)– nella Sala Sassu del Conservatorio cittadino. "Il tema del viaggio ha da sempre dato spunto a molteplici opere della storia delle arti (dalla letteratura, al cinema, alla pittura, alla scultura, alla musica) e crediamo che – sottolinea il direttore della "Sironi" Antonio Bisaccia-– sia necessario riconfigurare questo tema nella contemporaneità. 

  Sant'Agostino diceva: il mondo è' un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina. Possiamo aggiungere che il mondo è una pluralità di testi e chi non viaggia non solo non ne conosce che una pagina ma non esiste nemmeno." Oltre 250 le opere pervenute da tutte le Accademie italiane e da alcuni Conservatori di musica. Centotrentasei le opere selezionate dalla giuria formata dall’estetologo Luciano Nanni (alias Nanni Menetti, come artista), dallo storico dell’arte e già direttore del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, e del Mart Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e da Mara Delpero, regista e autrice dell’acclamato film “Maternal”. 

  Per la sezione restauro la giuria è formata da Giovanna Cassese, Presidente ISIA e docente di storia dell’arte dell’Accademia di Napoli, Giorgio Auneddu, restauratore, storico dell’arte e già docente accademico, Maria Paola Dettori, responsabile del patrimonio storico-artistico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro. “Su tutto questo – scrive nell’elegante catalogo il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa – si sono cimentati i giovani artisti che hanno partecipato con creatività e originalità espressiva alla corrente edizione del Premio nazionale delle arti curato del Segretariato Generale del Ministero dell’Università e della Ricerca. È affascinante vedere come abbiano interpretato questi due elementi: la linearità del tempo e la circolarità del viaggio.

  Ed è quanto ognuno potrà ritrovare nelle opere esposte nel catalogo: viaggi vissuti e rivisti fondendo sentire e saperi, artigianalità e abilità, visioni e competenze che con leggerezza, libertà di sguardo e di tecniche raccontano anche del tempo pandemico. Opere cui gli artisti sono giunti attraverso percorsi formativi di qualità che il Ministero dell’Università e della Ricerca sostiene con le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).” Il PNA, non è solo un evento espositivo ma il corollario di tutti i percorsi di ricerca delle Accademie di Belle Arti italiane al crocevia di una maturità che queste istituzioni stanno dimostrando di aver raggiunto, nell’idea che ogni opera d’arte sia, insieme, un progetto di ricerca e una seduttiva parola nella nuova costruzione di visioni del mondo. Con un rinato senso di comunità.