Il piano contiene le misure di tutela, valorizzazione, promozione e
diffusione della lingua sarda, del catalano di Alghero e del
sassarese, gallurese e tabarchino e delle produzioni ed espressioni
veicolate attraverso queste.
Il Piano di politica linguistica
regionale 2020-2024 è approvato per la durata della legislatura e
definisce le priorità, gli obiettivi generali, i risultati attesi e
gli elementi necessari per la valutazione della politica linguistica
regionale.
La Regione intende inoltre valorizzare i progetti già
realizzati nel passato garantendone la massima fruizione da parte dei
cittadini, anche attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici mirati
e modalità di comunicazione innovative individuate e poste in essere
dalla stessa Amministrazione regionale con iniziative specifiche.
“ È uno strumento di programmazione - ha ribadito l’assessore alla
Cultura, Andrea Biancareddu - che indica le diverse aree, secondo le
quali l’identità linguistica è considerata una componente fondamentale
dell’identità individuale e collettiva della comunità sarda, quale
interprete dei valori culturali del territorio ed elemento essenziale
di democrazia nell’Unione Europea.
La struttura del Piano, in attuazione della LR 22/2018, si basa sui
temi delle lingue minoritarie e dell’identità e contiene le misure di
tutela, valorizzazione, promozione e diffusione della lingua sarda,
del catalano di Alghero e del sassarese, gallurese e tabarchino.”
“La
presenza delle lingue tutelate dalla legge - ha ricordato ancora
Biancareddu - a tutti i livelli e in ogni ambito della società
civile, risulta strategica per lo status della lingua stessa, non solo
veicolando contenuti, ma anche trasmettendo un messaggio legato al
riconoscimento della lingua di minoranza, quale strumento adatto ad
ogni genere di situazione della vita quotidiana.
L’obiettivo finale è
quindi quello di rendere il sardo, il catalano di Alghero, il
gallurese, il sassarese e il tabarchino, lingue parlate e scritte in
ogni situazione di comunicazione della vita pubblica e privata, al
fine di consentire ai cittadini di esercitare il proprio diritto di
espressione nelle lingue parlate in Sardegna, tutelate dalla legge
regionale".
Previsti interventi di tutela e promozione con contributi agli Enti
territoriali per l’apertura degli sportelli linguistici comunali e
sovra-comunali che fungano da front-office e supporto sul territorio
per formazione linguistica rivolta ai dipendenti della pubblica
amministrazione, traduzioni, informazioni e, in generale,
organizzazione di eventi di promozione delle lingue e della cultura
della Sardegna.
Sostegno finanziario alle scuole di ogni ordine e
grado, per la sperimentazione linguistica e per la diffusione delle
lingue minoritarie della Sardegna tra i giovani.
Attività di sostegno
a media locali quali, radio, TV e stampa periodica, relativamente ai
contenuti nelle lingue parlate in Sardegna nell’ambito di programmi,
rubriche e notiziari.
Altri interventi previsti sono, l’elaborazione di una proposta di
standard linguistico e di norma ortografica della lingua sarda a cura
della Consulta de su sardu, organismo costituito da diversi attori
competenti in materia, designati da Giunta e Consiglio Regionali,
Università della Sardegna, Enti locali, l’adozione del sistema di
certificazione linguistica per le lingue delle minoranze storiche
secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) per la
conoscenza delle lingue, e istituzione di un elenco di soggetti
abilitati al rilascio delle certificazioni, l’istituzione della rete
degli sportelli linguistici a livello territoriale, l’insegnamento e
utilizzo veicolare delle lingue delle minoranze storiche nelle scuole
e inserimento nei piani di studio delle peculiarità dell’identità
culturale e linguistica della Sardegna, in accordo con l’Ufficio
Scolastico Regionale.
Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale
attraverso la lingua, principalmente in collaborazione con l’Istituto
Superiore Regionale Etnografico di Nuoro, sede del Museo regionale
della Vita e delle Tradizioni popolari sarde e del Museo
Deleddiano/Casa natale di Grazia Deledda.
Prevista l’organizzazione
annuale di una Cunferèntzia aberta sulla lingua sarda, il catalano di
Alghero, il sassarese, il gallurese e il tabarchino, come occasione di
condivisione e di confronto fra i soggetti e gli organismi interessati
alle problematiche del settore e per la verifica dello stato di
attuazione degli interventi previsti dalla legge, ed infine la
raccolta di proposte da parte del pubblico e l’eventuale definizione
di nuove linee di indirizzo.