La donna oggi è lavoratrice e cittadina, e la sua forza occupazionale
ha un peso importante nella società industrializzata. Ma non sempre è
stato così. Il 17 luglio alle 17, nella sala conferenze dell’Archivio
di Stato di Nuoro (via Antonio Mereu 49), l’Istituto Camillo Bellieni
organizza l’incontro “Fèminas de pabilu e de carre” (Donne di carta e
di carne), una conferenza a tema realizzata in collaborazione con lo
stesso archivio e con il Ministero per i beni e le attività culturali.
L’incontro, che rappresenta l’evento conclusivo dello sportello
linguistico dell’Archivio di Stato, permetterà di ripercorrere il
pregiudizio imponente e stratificato presente nel sentire comune.
Prenderanno parte all’iniziativa diverse professioniste che,
rispettivamente nel proprio campo, sono riuscite ad affermarsi.
Nell’ordine la direttrice dell’archivio, Angela Andrea Oriani, la
presidente dell’Is.Be, Maria Doloretta Lai, la responsabile del
Coordinamento operatori di lingua e cultura sarda, nonché filosofa,
Daniela Masia Urgu, la vice sindaca e assessora alla Pubblica
istruzione di Oniferi, Daniela Daga, la psicologa Anna Modolo e
l’operatrice linguistica e docente Immacolata Salis.
Gli interventi, esposti in forma bilingue, riguarderanno la donna nei
documenti e nelle carte d’archivio; la visione della donna nella
filosofia; le figure femminili nell’analisi letteraria; e la donna
oggi tra quotidianità, lavoro e politica.
“Feminas de pabilu” sono in sostanza le donne raccontate attraverso
immagini letterarie o romanzi che vanno da Salvatore Satta a Grazia
Deledda; e quindi attraverso originali documenti d’archivio. Quelle
“de carre” rappresentano testimonianze di personalità che si sono
distinte nelle lotte, che si sono realizzate nelle loro attività.
In quasi tutti i tempi e i luoghi – spiegano le organizzatrici – la
donna ha vissuto esperienze di vita sociale meno favorevoli di quelle
riservate all’uomo dal punto di vista giuridico, economico e civile e,
per tanto tempo, è rimasta esclusa da tutta una serie di diritti e
dinamismi sociali.
L’incontro sarà occasione per parlare della conquista di questi
diritti, a partire dalla condizione della donna nel mondo antico fino
all’avvento dell’industrializzazione, e quindi alle lotte del
Novecento che portarono nel 1946 al diritto di voto in Italia
(elettorato attivo e passivo), nel 1948 all’uguaglianza tra i sessi
stabilita in Costituzione e nel 1975 a una legge che decretò la parità
di diritti tra marito e moglie. E infine, ci si soffermerà sul
pensiero della donna di oggi, perché molte convinzioni sono dure a
morire.