Nuovo importante riconoscimento nazionale per l'artista di Banari
Giuseppe Carta: sabato 15 dicembre alle ore 18:30 verrà inaugurata la
mostra Giuseppe Carta. Epifania della Terra, allestita negli spazi del
Castello svevo di Bari. Contestualmente, domenica 16 dicembre, nelle
corti del Castello di Manfredonia, nelle sale del Castello di Gioia
del Colle e in quelle di Trani, saranno presentati altri lavori e
allestimenti dell’artista.
L'evento è stato organizzato, voluto e richiesto dal Polo museale
della Puglia all'interno dell'iniziativa promossa dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali, che ha dichiarato il 2018 “Anno del
cibo” con l'obiettivo di valorizzare il ruolo del cibo quale
componente fondamentale del patrimonio culturale immateriale italiano.
Un progetto di valorizzazione che ha portato alla scelta di Carta,
come scrivono dal Polo museale della Puglia: "Pittore virtuoso che
passa con la medesima maestria dalla natura morta al ritratto, abile
scultore già coinvolto in numerosi eventi di richiamo internazionale".
Il progetto Giuseppe Carta. Epifania della Terra, incentrato sui
frutti della terra, tipici della produzione pugliese, mostrerà al
pubblico un articolato corpus di sculture e dipinti, adattandosi ad
ogni contesto architettonico. Limoni, cipolle, uva e peperoncini
giganti in bronzo e resine policrome, daranno nuova vita agli spazi
interni ed esterni di alcuni dei più noti luoghi della cultura del
Polo museale della Puglia. A Gioia del Colle verranno invece
presentati due lavori con i quali l’artista intende rendere omaggio a
Pier Paolo Pasolini.
Le parole dell'artista
"L’evento in Puglia rappresenta per me un grande traguardo perché, in
intesa con il Polo Museale della Puglia, le mie opere dialogano con
questi luoghi dalla memoria millenaria- i castelli svevi di Bari,
Manfredonia, Trani e Gioia del Colle - attraverso un linguaggio che è
invece contemporaneo e attuale – sottolinea l'artista Giuseppe Carta
-. Porterò in particolare delle sculture, peperoncini, limoni,
fragole, pomodori che nonostante le loro impressionanti dimensioni si
inseriscono perfettamente in contesti armonici e fortemente ricettivi.
Sono felice di abbracciare il tema del cibo celebrato quest’anno dal
Mibac, perché le mie nature morte trattano essenzialmente di cibo ma
ancor prima raccontano di un popolo e quindi della sua storia".
Le esposizioni dedicate a Giuseppe Carta è stata una scelta fortemente
voluta dai dirigenti ministeriali come conferma la pubblicazione di un
volume, in corso di preparazione, arricchito dalle fotografie delle
varie fasi di movimentazione delle opere esposte.
La mostra rimarrà
aperta fino al 28 aprile 2019 nelle sedi di Manfredonia, Trani e Gioia
del Colle e fino al 29 aprile 2019 al Castello svevo di Bari.
La sera di sabato 15 dicembre il trio jazz composto da Ramona Schino,
Domenico Balducci e Gianni Ladisa accompagnerà l’inaugurazione della
mostra, esibendosi a partire dalle 19:30 nella sala multimediale del
Castello svevl di Bari; un concerto dal titolo American Songbook in
cui spiccheranno i più noti standard jazz e ballad americane, tra cui
All of me, The Lady’ s a trump e Cheek to Cheek.
Giuseppe Carta: dalla pittura alla scultura
Il linguaggio di Giuseppe Carta alterna la bidimensionalità della tela
al formato monumentale dei modelli a tutto tondo e ambisce a costruire
narrazioni visive che nascono come apparizioni prodotte dalla terra, e
crescono come architetture che prendono corpo nello spazio in cui
l’opera viene concepita. Opere che hanno arricchito monumenti italiani
millenari e contemporanei come il Colosseo, le piazze di Pietrasanta,
FICO a Bologna e tante altri spazi pubblici delle maggiori città
italiane: da Roma a Genova.
Oltre i confini nazionali Carta ha
realizzato opere esposte in Cina dove nei prossimi mesi è prevista
l'inaugurazione di una nova installazione.
Dicono di lui
Scrive di lui il giornalista e scrittore Tonino Oppes: “Carta
sperimenta la scultura che obbedisce ad un forte richiamo interiore,
al quale l’artista non ha saputo resistere e va così al cuore della
materia, inseguendo un dialogo ancora più diretto, quasi cercando
l’abbraccio con ciò che realizza”.
Il critico d’arte Luca Beatrice, nella presentazione al grande evento
espositivo Giuseppe Carta. Orti della Germinazione, tenutosi lo scorso
anno a Pietrasanta, sostiene che: “Dalla pittura a olio, di cui è
vertiginoso interprete attraverso una particolare forma di realismo,
Giuseppe Carta affronta ora lo spazio pubblico dell’arredo urbano con
la scultura di grandi dimensioni, confrontandosi con una delle piazze
più suggestive d’Italia. I suoi peperoncini rossi, atterrati come
alieni mansueti riscaldano l’ambiente e il cuore. Più che mai il
potere afrodisiaco dell’arte colpisce nel segno”.