Il libro ripercorre la sua vita avventurosa in parallelo
all’incredibile vicenda che lo ha visto protagonista a inizio anno,
quando durante la Yukon Arctic Ultra rimase disperso per 14 ore a -50
°C ma riuscì a sopravvivere camminando a mani e piedi nudi fino alla
salvezza.
Al termine della presentazione ha potuto firmare la prima copia del
libro grazie alla sofisticata mano bionica fornita da Officina
Ortopedica Maria Adelaide di Torino.
L'evento si è svolto alla presenza del Comandante del Comando Militare
Esercito Sardegna Generale Giovanni Domenico Pintus, del responsabile
marketing Officina Ortopedica Maria Adelaide Roberto Ariagno, e della
project manager e motivational coach Angela Tomaino.
In dialogo con il coautore Salvatore Vitellino, l’ultramaratoneta
sardo sessantenne, detto «Massiccione» per la sua tempra, ha
ripercorso i tragici eventi della gara e portato la sua personalissima
testimonianza di coraggio e resilienza.
La Yukon Arctic Ultra, una corsa di 480 chilometri tra le nevi
canadesi, è conosciuta come una delle gare più dure al mondo per le
temperature polari che si raggiungono: fino a 50 gradi sottozero.
Zanda, noto per le gare no stop nei deserti, la affronta con una
determinazione tale da piazzarsi secondo in classifica, ma per un
malaugurato incidente si perde nella foresta ghiacciata e rischia la
morte per ipotermia. Sopravvive da solo, camminando a mani e piedi
nudi per una notte e un giorno fino alla salvezza. Ma al rientro in
Italia dovranno amputargli le gambe, la mano destra e parte della
sinistra.
Oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Zanda è già
intenzionato a ritornare sui sentieri dell’avventura, e ad aprile 2019
progetta di correre nel deserto della Namibia.
Grazie a Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino, infatti,
“Massiccione” può disporre di protesi dotate della massima tecnologia
disponibile oggi sul mercato.
Come ha spiegato nel corso dell’evento il dottor Roberto Ariagno,
responsabile marketing Officina Ortopedica Maria Adelaide, agli arti
inferiori sono state applicate delle protesi in carbonio superleggere
con dei piedi a recupero di energia, mentre al posto della mano destra
Roberto ne usa una bionica in titanio multiarticolata a controllo
mioelettrico, con la quale può compiere più di 30 prese differenti.
Ma l’esempio di vita di Zanda va oltre la gara e lo sport, e, come ha
raccontato la project manager e motivational coach dottoressa Angela
Tomaino, si tradurrà nei prossimi giorni e mesi in un progetto che
prende il nome proprio dal libro, La vita oltre. Insieme a Roberto
Zanda gireranno la Sardegna per condividere la sua esperienza in corsi
motivazionali.
Saranno portati come esempio di resilienza il suo
coraggio e la sua tenacia, sono anche derivanti da un imprinting
frutto di una caratterizzazione militare acquisita durante il servizio
prestato nell’Esercito Italiano e, in particolare nella Brigata
Paracadutisti FOLGORE valori che, come sottolineato dal Comandante
Generale Giovanni Domenico Pintus, hanno portato il Comando Militare
Esercito Sardegna a sostenere sempre “Massiccione” nelle sue imprese.
A chiudere la mattinata di presentazione è stato infine un gesto
particolarmente simbolico: Roberto Zanda ha firmato la prima copia del
suo libro con la sua nuova mano bionica, un momento di grande impatto
emotivo se si pensa al percorso compiuto in soli pochi mesi da questo
esempio unico di determinazione e fiducia.