Un avvocato tra culurgionis, pane frattau e porcetti

Un manager in agriturismo

Un'immagine di Sa Mandra e Maria Grazia Murrocu
Hanno vinto le radici, quelle che Mario e Rita Murroccu hanno trasferito in blocco nella sua educazione. Oggi Maria Grazia Murroccu si divide tra l'amministrazione dell'azienda agrituristica di Sa Mandra, i rapporti con la clientela, le istituzioni, l'attività didattica della Fattoria, banche, conti telematici, gestione del personale, un manager in agriturismo, che si occupa di promozione turistica, parla diverse lingue, lo spagnolo gli arriva dall'aver frequentato l'Erasmus a Granada, ha girato il mondo. Ha appeso al chiodo la toga di avvocato, lei precisa soltanto procuratore, professione cominciata subito dopo la laurea in giurisprudenza. Un altro mondo, altro ambiente, dove non si respira il profumo del fieno o del latte caldo appena munto. Essenze che si trascina dietro da quando è nata. La scelta è stata quella di continuare a vivere quella azienda che nell'ultimo quarto di secolo le è cresciuta sotto i piedi: Sa Mandra, una cucina parco museo sorta su un terreno brullo e abbandonato, divenuta negli anni un tempio della gastronomia tipica sarda e di quella barbaricina in particolare. Proviamo a capire perchè ha rinunciato all'ambiente soft di un elegante studio legale, alla frequentazione delle aule dei tribunali, alle opportunità di una professione che si svolge in un contesto diverso da quella realtà che invece ha scelto di vivere. "Difficile fare l'elenco di una scelta dove sono legati a doppio nodo i valori della famiglia, di un 'impresa nella quale sono nata e dove ho cominciato a fare tutto - spiega Maria Grazia Murroccu - di una azienda vissuta ogni minuto, ogni ora, ogni giorno e ogni mese della mia vita, vissuta insieme ai miei genitori, a miei fratelli, Michele e Giuseppe, alla nostra famiglia. Ma oltre al sentimento, che comunque è fortissimo, ci sono anche altre ragioni: attraverso questo lavoro ho la possibilità di promuovere i valori della mia terra, far capire ai turisti, italiani e stranieri, che questa è un'isola soltanto apparentemente povera. E' invece ricca di storia, cultura, tradizione, umanità e soprattutto di accoglienza. L'ospite è sempre accolto con un sorriso, le porte non sono mai chiuse. Mi ha spinto a restare la voglia di fare di più, di riuscire a far capire che se questa terra vuole crescere in un settore complesso e delicato come quello del turismo, lo può fare se si dota dei servizi essenziali, quelli di base, e soprattutto se gli operatori del settore guardano oltre l'immediatezza del guadagno. Il turismo è un investimento, a lunghissimo termine". Ha le idee chiare Maria Grazia Murroccu che insiste: "Una azienda che opera nel settore può cominciare a pensare di aver fatto un buon lavoro soprattutto quando anno dopo anno vede tornare i vecchi clienti, quando ha concretizzato la fidelizzazione con quell'utenza che dopo un primo approccio, forse anche un pò diffidente, ora quando ritorna si trova come a casa sua". Si ha la sensazione che per chiudere il cerchio manca qualcosa. "E' vero - ammette - tutto il mondo dell'impresa che si occupa di turismo vorrebbe sentire più vicine le istituzioni ma non in una visione di concessioni di vantaggi o favoritismi, assolutamente no. Più vicine perchè noi siamo il primo avamposto dove arriva la materia prima, il turista, al quale troppo spesso dobbiamo spiegare, e sempre con maggiore fatica, le ragioni dei traghetti troppo cari, delle strade che non hanno una cartellonistica sufficiente, della pulizia delle pinete che lascia sempre a desiderare, cito soltanto alcuni esempi. Per noi operatori sarebbe un segno di grande collaborazione da parte delle istituzioni se questi problemi venissero avviati a soluzione in modo da utilizzare il nostro tempo con l'ospite parlando delle bellezze della Sardegna e non dei cassonetti straccolmi di rifiuti che si trovano a due passi dall'albergo dove soggiornano". Non bisogna però dimenticare che il successo di un'impresa è anche legato all'enorme valore aggiunto che viene dalla bellezza del territorio, al quale evidentemente bisogna essere sempre grati. "Sono d'accordo, e proprio noi operatori del turismo siamo i primi a voler mantenere questo straordinario patrimonio che è il nostro ambiente, vorremmo perfino fare di più per abbellirno. Ma non lo possiamo fare da soli". Come dargli torto.