Le contraddizioni di Punta Giglio: ticket, percentuali, titolo di proprietà e accessi problematici

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  L’Agenzia speciale per la gestione del Parco naturale regionale di Porto Conte ha risposto (nota prot. n. 4740 del 3 dicembre 2021) all’istanza inoltrata (31 ottobre 2021) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) in merito alla preponderante quota (ben l’80%) dell’importo dei corrispettivi per l’ingresso al “museo all’aperto” della batteria costiera dismessa S.R. 413 di Punta Giglio, ad Alghero (SS), riservata al concessionario privato (la Soc. cooperativa Il Quinto Elemento di Milano). Il “museo all’aperto” M.A.P.S. di Punta Giglio è stato istituito con deliberazione Giunta regionale n.2/29 del 16 gennaio 2020 e recentemente, con decreto Presidente Azienda speciale Parco Porto Conte n. 8 del 22 ottobre 2021, è stato approvato lo schema di “Protocollo Attuativo per la definizione delle modalità di gestione del museo a cielo aperto denominato M.A.P.S. nel compendio di Punta Giglio. Rich. Protocollo d’Intesa (REP. 37 del 25/06/2020)”, che prevede all’art. 5 una percentuale preponderante dell’80% dell’importo dei biglietti venduti per l’accesso al Museo all’aperto del sito. 

   In particolare, “la percentuale concordata con la società cooperativa il Quinto Elemento, si giustifica per il fatto che i costi di gestione sono a carico della medesima società cooperativa”, gli importi, quindi, “sono frutto della negoziazione tra le parti”. Le motivazioni della percentuale decisamente elevata in favore del concessionario è stata determinata in ragione dei costi di gestione a cui deve far fronte. Elemento importante fornito dall’Azienda speciale di gestione dell’area naturale protetta è relativo all’ambito di operatività di tale bigliettazione: “per quanto attiene, infine, all’accesso al compendio si precisa che, come descritto nel … Protocollo, l’accordo concerne esclusivamente la viabilità principale che dalla strada statale porta al compendio museale denominato ‘M.A.P.S.’. Tanto la viabilità che il compendio sono oggetto della concessione assegnata alla predetta società cooperativa dal Demanio dello Stato”. Nulla è dovuto, quindi, per l’accesso al resto dell’area di Punta Giglio. Resta impregiudicata la problematica negli anni scorsi poco presa in considerazione della titolarità del promontorio, infatti la gran parte dell’area è in proprietà esclusiva o indivisa della società Borgosesia s.p.a. e della Regione autonoma della Sardegna e la Società immobiliare ha avviato presso il Tribunale civile di Sassari una causa finalizzata alla divisione dei terreni. 

   Intanto, ha chiesto l’immediata restituzione delle aree già sede del parcheggio a pagamento a seguito di cessazione del contratto di comodato gratuito, dei terreni oggetto di comodato, parcheggio originariamente realizzato sine titulo dall’Azienda speciale. Sul sito web istituzionale del parco naturale, riguardo l’accesso al compendio forestale di Punta Giglio, è testualmente scritto “l’ingresso al complesso forestale prevede il pagamento di un ticket di ingresso nel periodo in cui i servizi citati sono operativi. Generalmente dal 1 aprile al 31 ottobre. Durante il restante periodo l’accesso è libero”, ma difficilmente oggi potrà esser chiesto il pagamento per l’accesso a terreni non nella titolarità dell’Azienda speciale. 

   L’intera area costiera di Porto Conte, compresa Punta Giglio, rientra nell’omonimo parco naturale, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993, piano paesaggistico regionale – P.P.R.), rientra, inoltre, inoltre, nella zona di protezione speciale –ZPSITB013044 e nel sito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice ITB010042), ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla tutela degli habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica. Anche le difficoltà – per usare un eufemismo – nel semplice accesso all’area naturale di Punta Giglio dimostrano quanto fosse perlomeno inopportuna la vicenda della concessione e rifunzionalizzazione della batteria costiera dismessa così com’è stata avviata e condotta. Ora sembra che sia un problema anche accedere liberamente a Punta Giglio per fare una semplice escursione.