Transizione energetica un po' confusa: il Senato sta per finanziare gli speculatori del legno

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  La Commissioni “Ambiente” e “Industria” del Senato della Repubblica stanno per chiedere al Governo di perpetuare gli incentivi pubblici in favore dell’industria energetica da biomassa legnosa (impianti con potenza installata pari a 764 MW, dati GSE 2017). Lo sostiene una nota del Gruppo di intervento giuridico di Cagliari che aggiunge : "Lo stanno per fare, incredibilmente, con un parere di recepimento acritico delle richieste dell’Associazione per l’energia da biomasse solide – E.B.S., cioè gli industriali del settore, sentiti in audizione congiunta lo scorso 22 settembre in merito all’A.G. n. 292 (Promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili). In realtà, i tagli boschivi finalizzati alla produzione di legna-combustibile per le centrali elettriche, perché di ciò si tratta, sono uno dei peggiori disastri ambientali in crescita negli ultimi anni. 

   Lo afferma chiaramente la Corte dei conti europea, nella sua recente relazione speciale n. 21/2021 “Finanziamenti dell’UE per la biodiversità e la lotta contro i cambiamenti climatici nelle foreste dell’UE: risultati positivi ma limitati”, dove si ricorda che “le foreste assolvono una pluralità di funzioni utili a fini ambientali, economici e sociali, per cui è in corso la fissazione di limiti ecologici, ad esempio, per l’utilizzo delle foreste a scopi energetici. Le foreste possono servire da importanti pozzi di assorbimento del carbonio e aiutarci a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici (quali incendi boschivi, nubifragi, siccità) e del calo della biodiversità, ma questo solo se sono in buone condizioni. Spetta alla Commissione europea e agli Stati membri intensificare gli sforzi per assicurare la resilienza delle foreste”.

   Invece, “l’obiettivo dell’Ue di raggiungere il 20% di energia rinnovabile entro il 2020 si è tradotto in un aumento del consumo di biomassa solida per scopi energetici”. Qui non si tratta di produrre energia da sfalci e scarti di legname, ma di far fuori – spesso illegalmente, come sta accadendo in Romania – interi boschi per ragioni puramente d’interesse economico privato. La produzione energetica industriale da biomassa legnosa è nemica della tutela e dell’incremento di boschi e foreste, è nemica della lotta ai cambiamenti climatici: bisogna dirlo chiaramente, senza ambiguità. Basta con gli incentivi e i sussidi pubblici - conclude Grig - alla deforestazione per produrre energia da biomassa legnosa!"