A Cala dei Francesi arrivano i manufatti di cantiere

-
  Nel novembre 2020 era stata tagliata e in parte bruciata buona parte della vegetazione mediterranea di Cala dei Francesi – Punta Li Tulchi, presso la frazione di Porto Ottiolu, in Comune di Budoni (SS). Nessun cartello “inizio lavori” né altre informazioni. A due passi dal mare. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv aveva, quindi, inviato (20 novembre 2020) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi al Ministero della cultura, alla Direzione generale per la pianificazione territoriale e la vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, alla Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Sassari, ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e, per gli opportuni accertamenti, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro.

   Il Comando Polizia locale di Budoni informava (nota n. 12378 del 14 dicembre 2020) dell’avvenuto svolgimento di due sopralluoghi, di cui non si conoscono gli esiti, mentre il Servizio Tutela del Paesaggio Sardegna Settentrionale Nord Est della Regione autonoma della Sardegna ha comunicato (nota prot. n. 49244 dell’11 dicembre 2020) di non avere informazioni in proposito. In questi giorni sembra proprio che sia stato installato un cantiere, sempre senza alcuna indicazione delle finalità. Se ne ignorano i motivi, così come la sussistenza di eventuali autorizzazioni. Si tratta forse del preludio per nuove edificazioni? L’area è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.), anche ai sensi del vigente piano paesaggistico regionale (P.P.R.).

   L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, inviato (14 aprile 2021) una nuova istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi al Ministero della cultura, alla Direzione generale per la pianificazione territoriale e la vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, alla Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Sassari, ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e, per gli opportuni accertamenti, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro. Il problema della vigilanza e del controllo del territorio appare sempre più pressante, ma non è il solo. Sono ben 20 mila le sottoscrizioni della petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde rivolta al Ministro della cultura, al Presidente della Regione autonoma della Sardegna e al Presidente del Consiglio regionale sardo con la richiesta di mantenimento dei vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.).

 

Photogallery: