Una legge per proteggere i fondali marini che potrebbe invece comprometterli

-
  “Oggi in Quarta Commissione inizierà la discussione di una proposta di legge promossa del consigliere Mula, che, da un'attenta lettura, presenta aspetti quantomeno contraddittori, in quanto gli obiettivi dichiarati come la protezione e la valorizzazione della fascia costiera e dei litorali rischiano di essere molto distanti dagli effetti che concretamente potrebbero derivare dall'intervento previsto a tale scopo.

  La proposta di legge infatti prevede il posizionamento di ostacoli dissuasivi artificiali, ovvero di vere e proprie barriere realizzate con materiali di cava o, nel caso in cui questo non fosse disponibile, di cemento armato. Barriere che secondo i promotori della legge hanno come scopo quello di ostacolare la pericolosa pratica della pesca a strascico entro le tre miglia dalla costa”.

  A sollevare l'attenzione sulla Pdl promossa dalla maggioranza è il consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi, vice presidente della Commissione competente, che punta il dito su diversi aspetti del testo:“Questo disegno di legge non può che preoccupare – prosegue il consigliere pentastellato - in quanto non solo non è supportato dai necessari studi tecnici, ma non ha visto nemmeno il coinvolgimento degli esperti del settore, delle associazioni ecologiste e dell'Università.

  Interlocuzioni da cui un intervento di tale portata non può prescindere, dal momento che il posizionamento di barriere artificiali modificherà necessariamente i fondali marini e come conseguenza l'equilibrio del nostro ecosistema. Il paradosso è che una legge pensata per preservare l'ambiente marino potrebbe addirittura comprometterlo”.

  “Altro aspetto singolare- sottolinea Li Gioi - è quello che riguarda l'individuazione della aree marine sui cui intervenire, che verrebbe affidata a beneficiari di borse di studio non meglio precisati. Un'opera di tale maestosità e delicatezza deve seguire obbligatoriamente uno studio particolareggiato e definitivo condotto da naturalisti, geologi e biologi marini qualificati e con esperienza nella materia”.

  “Inoltre, sarebbe auspicabile – conclude - realizzare preventivamente un esperimento pilota per verificarne gli effetti nel tempo. Per impedire la pesca a strascico non si può mettere a repentaglio in maniera irreversibile l'habitat naturale che fa della nostra isola un gioiello unico al mondo. Sono tante e ancora aperte le ferite provocate alla nostra terra da interventi che purtroppo anziché essere risolutivi hanno provocato un peggioramento delle condizioni in essere. Pertanto, chiedo che il testo di questa proposta di legge venga rivisitato considerando l'impatto ambientale che potrebbe derivarne”.