Allo Sportello unico attività produttive (SUAP) del Comune di Alghero
sono stati presentati due progetti edilizi per demolizione e
ricostruzione con aumento di volumetrie fino al 30% si sensi di
provvedimento legislativo collegato al c.d. piano casa (art. 39 della
legge regionale n. 8/2015; legge regionale n. 4/2009 e s.m.i.) per i
complessi ricettivi Hotel Baia di Conte e Hotel Corte Rosada, sulla
costa di Porto Conte, a due passi dal mare. La segnalazione giunge dal
Gruppo di Intervento Giuridico di Cagliari in una nota a firma di
Stefano Deliperi.
Il documento aggiunge : "L’Hotel Baia di Conte, realizzato dal gruppo
imprenditoriale del finanziere libanese Baroudi a partire dagli anni
’70 del secolo scorso con un bel po’ di volumetrie abusive (poi
condonate), a più riprese, vari progetti immobiliari ne auspicavano il
pesante incremento volumetrico.
Progetti speculativi mai tramontati a
ovest di Capo Caccia.
Oggi, con circa 600 posti letto, in mano alla IFIT – SOGAT s.r.l. (e
gestita dal gruppo turistico Tui Nordic), presenta un progetto di
demolizione e ricostruzione con aumenti volumetrici da migliaia e
migliaia di metri cubi di volumetrie.
Così fa anche – sebbene meno ingente – la sassarese Blue Moon s.p.a.
che vuol demolire e ricostruire con ampliamenti il vicino Hotel Corte
Rosada, sempre a due passi dal mare.
L’area costiera di Porto Conte rientra nell’omonimo parco naturale, è
tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e
s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n.
23/1993), rientra, inoltre, inoltre, nella zona di protezione speciale
– ZPS ITB013044 e nel sito di importanza comunitaria – SIC “Capo
Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice
ITB010042), ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla tutela degli
habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica.
Non può certo essere emanato il provvedimento che autorizza
demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico senza conclusione
positiva del procedimento di verifica di assoggettabilità a
valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), con soglie dimensionali
dimezzate in quanto trattasi di area costiera (D.M. 30 marzo 2015), ma
soprattutto i provvedimenti che autorizzano aumenti volumetrici in
aree di conservazione integrale, come la fascia costiera dei 300 metri
dalla battigia, così individuata dalla legge (art. 10 bis della legge
regionale n. 45/1989 e s.m.i.) e dalla pianificazione paesaggistica
(piano paesaggistico regionale – P.P.R.) non possono essere in
contrasto con la normativa di salvaguardia costiera, come chiaramente
espresso dalla giurisprudenza (es. Cass. pen., Sez. III, 11 maggio
2020, n. 14242; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. 7, del 20 febbraio 2015,
n. 1193) e ribadito recentemente con il ricorso governativo davanti
alla Corte costituzionale avverso la legge regionale Sardegna n. 17
del 34 giugno 2020, che ha stabilito l’ennesima proroga temporale del
c.d. piano casa.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha,
quindi, inoltrato (3 settembre 2020) una specifica istanza di accesso
civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni
provvedimenti, segnalando l’impossibilità sul piano giuridico di
legittimi aumenti volumetrici in aree di massima tutela costiera.
Coinvolti in Ministeri per i Beni e Attività Culturali e
dell’Ambiente, la Regione autonoma della Sardegna, la Soprintendenza
per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, il Servizio
regionale Valutazioni Ambientali, il Comune di Alghero, i Carabinieri
del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, informando preventivamente la
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha promosso la petizione per la
salvaguardia delle coste sarde finalizzata al mantenimento dei vincoli
di inedificabilità costieri nella fascia dei 300 metri dalla battigia
marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano
paesaggistico regionale (P.P.R.).