Con con un picco di anomalia nel mese di giugno: +4.25°C al Nord,
+4.0°C al Centro, +3.27°C al Sud e Isole.
Il caldo è stato
particolarmente intenso tra il 26 e il 29 giugno, quando sono stati
registrati nuovi record assoluti di temperatura in diverse località
del nord-ovest e del settore alpino, con punte di 40°C in pianura e
35-36°C a circa 1000 m di quota.
Non sono mancati eventi estremi rilevanti, fra i quali l’intensa
perturbazione che il 21 ottobre ha investito Liguria e Piemonte (fra
le province di Genova e Alessandria), con precipitazioni di intensità
eccezionale sugli intervalli di 12 e 24 ore e la prolungata fase di
maltempo del mese di novembre, che ha portato persistenti e abbondanti
piogge su tutto il territorio nazionale, con totali medi areali tra 2
e 3 volte superiori alle attese; nel corso del mese venti di tempesta
hanno causato forti mareggiate, si sono verificate frane e
smottamenti, piogge alluvionali a Matera e ripetuti episodi di acqua
alta a Venezia con livelli di marea fino a 187 cm, evento eccezionale
che ha provocato ingenti danni al patrimonio artistico della città.
Il Rapporto ISPRA “Gli indicatori del clima in Italia nel 2019”, come
segnala AmbienteInforma, che illustra l’andamento del clima nel
corso del 2019 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli
ultimi decenni in Italia, si basa su una grande mole di dati e
indicatori climatici, derivati in gran parte dal Sistema nazionaleper
la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di
Interesse Ambientale (SCIA,www.scia.isprambiente.it), realizzato
dall’ISPRA in collaborazione con gli organismi titolari delle
principalireti di osservazione presenti in Italia.
Le informazioni di
sintesi sono poi trasmesse all’Organizzazione Meteorologica Mondiale e
contribuiscono a comporre il quadro conoscitivo sullo stato e
sull’evoluzione delclima a scala globale.
Il 2019, con +1.56°C, è stato il 23° anno consecutivo con anomalia
positiva di temperatura rispetto al valore climatologico di
riferimento 1961-1990; otto dei dieci anni più caldi della serie
storica sono stati registrati dal 2011 in poi, con anomalie comprese
tra +1.26 e +1.71°C.
Ad eccezione di gennaio e maggio, che hanno
registrato anomalie negative (rispettivamente di -0.58°C e -1.49°C),
in tutti i mesi la temperatura media nazionale è stata nettamente
superiore alla media, con un picco di +3.82°C a giugno e anomalie
superiori a +2°C ad agosto (+2.60°C), dicembre (+2.24°C), luglio
(+2.22°C), marzo e ottobre.
Su base stagionale, l’estate (+2.88°C) e l’autunno (+1.77°C) risultano
al terzo posto tra le più calde delle rispettive serie storiche;
l’inverno e la primavera, invece, hanno registrato anomalie positive
di temperatura più contenute.
Tale andamento è analogo a quello della
temperatura superficiale dei mari italiani.
Il 2019, che si colloca al
settimo posto dell’intera serie storica (+0.83°C), ha registrato
anomalie positive in tutti i mesi ad eccezione di gennaio e maggio;
quelle più marcate si sono verificate in estate e in autunno con un
picco nel mese di luglio (+1.9°C).
Sia per il numero medio di notti tropicali (con temperatura minima
maggiore di 20°C) che per quello di giorni estivi (con temperatura
massima maggiore di 25°C), il 2019 è si colloca ai primi posti della
serie dal 1961.
In particolare, il numero di notti tropicali è stato
il secondo più elevato della serie dopo quello del 2003.
Con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia di +12%
circa, l’anno appena passato si colloca all’undicesimo posto fra
quelli più piovosi della serie dal 1961.
Le precipitazioni sono state
superiori alla media soprattutto al Nord, dove l’anomalia annuale del
2019 (+21%) risulta essere la quinta più elevata di tutta la serie.
Nel
corso dell’anno mesi molto piovosi si sono alternati ad altri più
secchi.
Maggio, luglio e soprattutto novembre sono stati
caratterizzati da piogge abbondanti, estese a tutto il territorio
nazionale, mentre a marzo e giugno sono state scarse in tutte le
regioni.
Al Nord il mese relativamente più piovoso è stato novembre,
con un picco di anomalia positiva di + 200%, seguito da dicembre
(+77%) e maggio (+75%); al Centro e al Sud i mesi relativamente più
piovosi sono stati maggio (rispettivamente +142% e +122%), novembre e
luglio.
I mesi più secchi rispetto alla media sono stati giugno
(soprattutto al Centro, anomalia di -86%) seguito da marzo,
(soprattutto al Centro e al Nord, anomalia rispettivamente – 76% e
-72%), febbraio, gennaio limitatamente al Nord e al Centro, ed agosto.
Anche nel 2019 si sono verificati eventi di precipitazione intensa: i
valori più elevati di precipitazione giornaliera sono stati rilevati
il 21 ottobre in Liguria e Piemonte, nelle province di Genova e
Alessandria, dove sono state registrate precipitazioni cumulate
comprese fra 400 e 500 mm, con un massimo di 502 mm a Campo Ligure
(GE).
Riguardo agli indici climatici rappresentativi delle condizioni di
siccità, i valori più elevati del numero di giorni asciutti nel 2019
si registrano a Catania (318 giorni); valori elevati si osservano
anche in Pianura Padana, su Liguria di Levante, sulla costa toscana e
del Lazio settentrionale, sulle coste adriatica, ionica e su gran
parte di Sicilia e Sardegna.