La riproduzione di questa specie nell’isola non accadeva da oltre
mezzo secolo in Sardegna.
La pace e la tranquillità delle falesie
della penisola di Capo Caccia e il buon pesce della vicina laguna del
Calich potrebbero aver contribuito a creare le condizioni ideali per
la riproduzione.
In questo anno tribolato per il noto evento pandemico una notizia del
genere non può che far ben sperare.
Non accadeva infatti da oltre
mezzo secolo, almeno sulla base dei dati disponibili a livello sardo
ma anche nazionale, che una coppia di falco pescatore mettesse su
famiglia lungo le falesie della penisola di Capo Caccia, all’interno
del Parco naturale regionale di Porto Conte.
Un fatto davvero eccezionale, probabilmente favorito dalla
tranquillità del luogo e dalla facilità di reperimento del buon pesce
nella non lontana, almeno per questi rapaci, laguna del Calich che si
trova sempre nel perimetro dell’area protetta regionale.
La coppia ha
quindi, fatto il nido deposto due uova e nelle scorse settimane i due
pulli sono venuti alla luce.
La scoperta è avvenuta grazie anche e
soprattutto al monitoraggio costante eseguito sulla specie da parte
dei volontari della locale sezione della Lipu guidati da Francesco
Guillot.
“Proprio con la Lipu negli anni scorsi il Parco di Porto Conte ha
avviato un interessante progetto, in collaborazione col Parco
Regionale della Corsica - spiega il direttore del Parco Mariano
Mariani – e il supporto scientifico dell’ornitologo Antonio Torre,
proprio per favorire il ritorno alla nidificazione di questa specie.
Erano stati realizzati e posizionati dei nidi artificiali insieme a
delle sagome in legno di falco pescatore allo scopo di attrarre
l’interesse di questa specie che comunque frequenta l’isola e staziona
in questo periodo prima di spostarsi in altre località del
Mediterraneo per nidificare".
La specie ha un ampio areale che comprende Nord America e Sud America,
Eurasia, e Africa. La popolazione mediterranea conta meno di un
centinaio di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, isole
Baleari, Algeria e Marocco. Dal 2011 è tornato a nidificare nella
Provincia di Grosseto, all'interno delle aree del Parco Naturale della
Maremma e della Riserva Naturale Diaccia Botrona a Castiglion della
Pescaia (2014 e 2015), grazie ad un riuscito intervento di
reintroduzione.
“Il fatto che grazie al monitoraggio e ad un progetto
di stimolo attrattivo questa coppia, di stanza a Porto Conte, abbia
deciso naturalmente di riprodursi - sottolinea il Presidente del Parco
Raimondo Tilloca - testimonia che Porto Conte può essere territorio
elettivo per questa specie anche per la riproduzione.
Una bella notizia che contribuisce a far salire l’attenzione sul
valore di biodiversità del Parco naturale regionale di Porto Conte la
cui abbondanza di avifauna nidificante ed estivante è riconosciuta a
livello internazionale".
Bisognerà comunque attendere il positivo
successo riproduttivo della coppia con l’involo dei due pulli.
“A breve - conclude il direttore Mariani- organizzeremo un tavolo
tecnico per adottare tutte le opportune strategie per aumentare i
monitoraggi e mitigare i disturbi.
Intanto è già attiva un ordinanza
che interdice al flusso di visitatori l’area oggetto della
nidificazione.
I pulli comunque sono quasi pronti all’involo e ciò
potrebbe verificarsi a brevissimo".