Graziano Bullegas per Italia Nostra Sardegna e Carmelo Spada per il
Wwf Sardegna intervengono sulle questioni di natura urbanistica che
l'esecutivo guidato da Christian Solinas si appresta ad assumere a
cominciare da una sorta di rivisitazione del piano urbanistico
regionale. Argomento delicato che non piace al mondo ambientalista.
Nei giorni scorsi si è fatto sentire anche il Gruppo di Intervento
Giuridico.
Italia Nostra e WWF hanno diffuso una nota che riportiamo di seguito.
" La proposta di legge Mula, Giagoni, Mura, Sechi e altri - presentata nei giorni scorsi in Consiglio Regionale e intitolata
“Modifiche alla Legge Regionale 20 dicembre 2019 n. 22 … e norme di
interpretazione autentica del Piano Paesaggistico Regionale” - mira a
scardinare il Piano Paesaggistico Regionale pretendendo di darne una
interpretazione autentica dopo 14 anni di corretta applicazione, dopo
numerose sentenze di legittimità da parte dei giudici amministrativi e
dopo aver superato quasi indenne i tentativi di
revisione/stravolgimento da parte di tutte le Giunte Regionali che si
sono susseguite dopo la giunta Soru che lo ha approvato.
Non si capisce come una legge regionale possa modificare una norma
che è frutto di una intesa tra Regione e Ministero dei BBCC.
Infatti, così come previsto dal Decreto legislativo 22 gennaio 2004,
n. 42 e successive modifiche ed integrazioni, il Piano Paesaggistico
Regionale è stato sottoposto all’attenzione del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali, per la prevista intesa.
Pertanto qualsiasi
modifica allo strumento di Pianificazione Paesaggistica deve seguire
il rigido protocollo previsto dall’art. 143 del Codice dei Beni
Culturali ed essendo quindi basato su un accordo tra pubbliche
amministrazioni non può in nessun caso essere “interpretato
autenticamente” da una delle amministrazioni contraenti, tanto meno se
l’obbiettivo è quello di eliminare le tutele paesaggistiche della
fascia costiera, dei beni identitari e dalle zone agricole della
Sardegna.
Insomma, se la proposta fosse approvata, sarebbe l’ennesima
legge da impugnare davanti alla Corte Costituzionale, cosa che ci
proponiamo di fare il giorno dopo la sua emanazione.
Mentre invece l’ennesima proroga al Piano Casa si commenta da sé. Una
disposizione straordinaria inventata nel 2009 e finalizzata al
“sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e
per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per
lo sviluppo” si è trasformata in un provvedimento ordinario, rinnovato
di anno in anno, utile per giustificare deroghe permanenti ai PUC e
all’intera pianificazione urbanistica.
Uno strumento che non ha
neppure sortito l’effetto di rilanciare l’edilizia, visto che in
Sardegna il settore ha perso oltre il 50% degli addetti negli ultimi
10 anni.
Ma grazie a questo provvedimento “distruggi città” sono stati
stravolti interi centri urbani con la creazione di mostruosi edifici
slegati dai contesti urbanistici.
Italia Nostra e WWF Sardegna
ritengono che sia arrivato il momento di fermare questa permanente
aggressione al territorio e di ripensare l’urbanistica e la
pianificazione paesaggistica della Sardegna strettamente legata al
futuro che si intende dare alla nostra isola, capace di dare concrete
risposte ai reali bisogni della comunità sarda, allo spopolamento dei
territori, ad un turismo responsabile, sostenibile e rispettoso dei
beni ambientali e paesaggistici.