Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha stipulato un contratto
preliminare di compravendita per atto pubblico con uno dei
comproprietari per una quota corrispondente a 4 ettari delle dune e
della spiaggia di Chia, straordinario gioiello del Mediterraneo,
perché sono di proprietà privata e sono oggetto di attenzione da parte
di grandi investitori internazionali.
La campagna promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento
Giuridico onlus “Salviamo insieme dune e spiaggia di Chia” ha
l’obiettivo di salvaguardare le dune e la spiaggia anche per le
generazioni future e garantirne la fruizione pubblica.
Sabbia finissima, macchia mediterranea con Ginepri secolari, disegnati
dal vento e dal mare, rifugio di una fauna selvatica sempre più rara,
luci e colori di una natura che dobbiamo preservare e fruire con
estrema attenzione.
A breve distanza un’edilizia turistica fin troppo presente, ma ancora
parti di pregiato paesaggio agrario.
Le dune e la spiaggia sono in pericolo, non solo per colpa dei
maleducati che gettano rifiuti o dei vandali che danneggiano i
Ginepri.
Al contrario di quanto affermato erroneamente dall’Amministrazione
comunale di Domus de Maria (anche con la deliberazione Giunta
municipale n. 124 del 20 dicembre 2018, che rimarca “il fatto
acclarato che tutte le aree dunali sono state nel tempo
demanializzate”), sono di proprietà privata, fin a pochi metri dalla
battigia marina, caso raro in Italia.
Non si tratta di area demaniale, come dimostra chiaramente l’estratto
(dicembre 2018) dal SID – Portale del Mare del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti, il sistema informativo del demanio
marittimo, così come l’estratto catastale del foglio 306, mappali 50,
275 e 276, per un’estensione di circa 9,5 ettari, intestati a 8
privati (di cui omettiamo i nominativi per ragioni di privacy) per
quote diverse e oggetto del contratto preliminare di compravendita
sottoscritto dal GrIG e da uno dei comproprietari per una quota
corrispondente a 4 ettari.
Successivamente alla stipula del contratto definitivo di compravendita
si farà luogo alla divisione.
Altri elementi contribuiscono a chiarire definitivamente la titolarità
dell’area, in primo luogo la sentenza n. 12 del 12 gennaio 2016 emessa
dalla Sezione II della Corte d’Appello di Cagliari (passata in
giudicato) che, dopo un lungo giudizio, ha definitivamente respinto
un’istanza di usucapione e ha confermato la titolarità del diritto di
proprietà.
Ma è lo stesso Comune di Domus de Maria che lo conferma, conferendo
nell’agosto 2018 il relativo certificato di destinazione urbanistica
al richiedente “in qualità di proprietario”.
Lo confermano ancor più le varie visure e gli accertamenti effettuati
preliminarmente dal Notaio che ha curato e garantito la stipula del
contratto preliminare di compravendita per atto pubblico.
Quali sono i pericoli?
Vari soggetti immobiliari a capitale arabo e internazionale stanno
rastrellando terreni lungo le coste sarde. Anche qui.
Purtroppo non è azzardato ipotizzare un futuro privatizzato per dune e
spiaggia. Per non parlare di altamente probabili integrazioni
normative che consentano la produzione divolumetrie edilizie da
concentrare subito a ridosso di dune e spiaggia. Si tratta del c.d.
trasferimento di volumetrie, riconosciuto in giurisprudenza.
Chiuse, location di eventi esclusivi, vietate all’accesso dei comuni
mortali, in particolare di chi vive in quest’Isola da sempre.
Sardi a foras dalle proprie spiagge, tanto per capirci. Come è
successo e continua a succedere: da Capo Ceraso allo Scoglio di
Peppino, alla Valle dell’Erica.
Dimentichiamoci l’intervento dell’Agenzia per la Conservatoria delle
coste, lodevolmente istituita qualche anno fa proprio su nostre forti
richieste, ma colpevolmente consegnata da anni alla completa
inoperattività.
Certo, nell’area vi sono stati interventi importanti nell’ambito del
progetto Providune (2008-2014), ma non impedisce che l’area dunale
possa correre rischi.
Come dimenticare, poi, spot pubblicitari, feste, avvenimenti
“privati”, parcheggi estivi per autoveicoli nelle zone umide, spesso e
volentieri autorizzati dalle amministrazioni pubbliche competenti e
oggetto di numerosi esposti per ottenere il rispetto delle normative
di tutela ambientale da parte delle associazioni ecologiste Gruppo
d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra.
Ed è per questo che l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento
Giuridico onlus ha preferito prevenire, ha preferito tappare un buco
presente nella doverosa attività di tutela ambientale di Stato,
Regione, Comune e ha deciso di opporsi a un copione che sembra già
scritto: sta, quindi, procedendo all’acquisto di una parte delle dune
e della spiaggia diChia, davanti all’isolotto di Su Giudeu.
Ed è davvero molto grande il sostegno collettivo creatosi in
pochissimi giorni in favore della campagna promossa dall’associazione
ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus “Salviamo insieme dune
e spiaggia di Chia” con il coinvolgimento di tantissime persone che
hanno ben compreso il significato “popolare” dell’iniziativa.
Di
grande rilievo il sostegno pubblicamente espresso da parte di Piero
Pelù e di Piero Marras.
L’obiettivo, come abbiamo detto più volte, è salvaguardare le dune e
la spiaggia anche per le generazioni future e garantirne la fruizione
pubblica.
Possiamo farlo insieme.
Per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le persone che tengono
al proprio ambiente, alla propria identità, al futuro della propria
Terra.
Contribuisci all’acquisto delle dune e della spiaggia di Chia con un
versamento sul conto corrente postale n. 22639090 intestato a
“associazione Gruppo d’Intervento Giuridico“ (causale “dune e spiaggia
di Chia”) oppure con un bonifico bancario con il codice IBAN IT39 G076
0104 8000 0002 2639 090 (per i versamenti dall’Estero il codice
BIC/SWIFT è BPPIITRRXXX).
A chi contribuirà con almeno 30,00 euro sarà inviato un simbolico
attestato di benemerenza e la tessera associativa, se gradita.
Ricordiamo, fra le tante agevolazioni previste, che per le erogazioni
liberali in favore delle onlus come il Gruppo d’Intervento Giuridico è
prevista la detrazione del 19% degli importi donati fino a un massimo
di 2.065,83 euro (art. 15, comma 1°, lettera i – quater, del D.P.R. n.
917/1986 e s.m.i., testo unico delle imposte sui redditi – T.U.I.R.).
Naturalmente anche imprese e aziende rispettose dell’ambiente possono
contribuire e ne sarà dato ampio risalto.
Il nostro ambiente e la nostra identità non sono in vendita, insieme
possiamo dimostrarlo concretamente!
p. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Stefano Deliperi
ulteriori informazioni su http://gruppodinterventogiuridicoweb.com