Le fortissime piogge che hanno investito la Sardegna provocando
vittime non hanno risparmiato l’oasi WWF di Monte Arcosu, colpita in
modo persistente da forti temporali dalla serata di martedì 9 ottobre.
Il rio Santa Lucia che nasce dalla confluenza di 2 fiumi il Gutturu
Mannu e il rio Guttureddu e attraversano l’oasi di Monte Arcosu, è
esondato violentemente, provocando gravi danni al territorio
circostante.
L’oasi è al momento isolata, le strade di accesso sono impraticabili e
non è possibile inoltrarsi per via della piena dei fiumi e le
condizioni meteo che sono ancora estremamente sfavorevoli.
Dai primi
rilevamenti, si è accertato che il ponte sul riu Guttureddu sulla SP1
è stato fortemente danneggiato ed è stata chiuso alla circolazione. La
strada campestre da Santa Lucia a Nini Arxiu che porta all’Oasi, lungo
il rio Guttureddu, è praticamente distrutta e non è percorribile con
automezzi. Al momento non è quindi possibile raggiungere l’interno
dell’oasi e verificare lo stato dei luoghi. Si temono ingenti danni
all’area e alle strutture.
Oltre ai danni già rilevati alla rete viaria che sono essenziali per
la sorveglianza le attività di gestione e la fruizione si temono
gravi ripercussioni alle strutture di accoglienza e di visita, tra
l’altro appena ristrutturate.
“Siamo vicini ai cittadini sardi che si trovano ad affrontare questa
gravissima emergenza e come loro siamo estremamente preoccupati: in
ventiquattro ore è caduta tanta pioggia quanta di solito ne cade in un
anno.
Questo conferma che i cambiamenti climatici in atto ci
costringono a fare i conti con fenomeni metereologici estremi che
provocano al nostro Paese uno di emergenza continua”. Ha dichiarato la
presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Nella
nostra oasi di Monte Arcosu, nata grazie alla generosità di chi ha
voluto salvare il cervo sardo, la situazione è estremante critica. Con
la rete viaria praticamente cancellata e le forti piogge che non danno
tregua l’area è inaccessibile: appena ci saranno le condizioni di
sicurezza il personale dell’oasi cercherà di fare un primo
sopralluogo. Di certo così come faranno tutti i sardi il WWF si
rimboccherà le maniche per far si che la casa del cervo sardo torni ad
essere accessibile: si tratta di un patrimonio collettivo e faremo di
tutto perché torni al più presto fruibile”.
L’Oasi di Monte Arcosu è l’Oasi più grande del WWF Italia. Nasce per
tutelare uno dei nuclei storici di cervo sardo e le foreste che lo
ospitano. L’area è stata acquistata dall’associazione grazie ad una
straordinaria mobilitazione popolare. Negli ultimi anni sono stati
ingenti gli investimenti per strutturare meglio l’Oasi grazie anche a
finanziamenti ottenuti tramite bandi regionali e della Fondazione con
il Sud. Proprio in questi giorni si stanno chiudendo accordi di
collaborazione con importanti partner per il rilancio dell’oasi a
livello nazionale.