Alghero: una estate problematica tra alghe tossiche e liquami a mare - Il WWF chiede che la Procura della Repubblica acquisisca i progetti

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  Per Alghero si tratta di un vecchio problema, quello della rete fognaria del centro storico e delle immediate adiacenze. Il sovraccarico dell'estate determinato dal vistoso aumento delle presenze provoca sversamenti a mare di liquami, una sorta di troppo pieno che non esclude allacci abusivi. Ma il fatto che si tratta di un vecchio problema non significa che l'amministrazione in carica sia autorizzata a fare finta di niente e a liberarsi dalla responsibilità attribuendo le colpe di questo palese disservizio pubblico ad altri. Sull'argomento interviene il delegato regionale del WWF con una nota che pubblichiamo di seguito.

  "Prima l’alga Ostreopsis cf. ovata rilevata dall’ARPAS nella stazione di monitoraggio di via Carducci, poi i liquami e gli sversamenti sotto i bastioni: non c’è pace per la qualità del mare di Alghero. Il risultato è abbastanza paradossale, come indicato dai cartelli di divieto apposti: “DIVIETO DI BALNEAZIONE TEMPORANEO. ALL’INTERNO DI QUESTA AREA E’ CONSENTITA L’ELIOTERAPIA”. Ma come documentano le nostre foto c’è chi fa ancora il bagno nelle acque vietate, forse incurante del divieto ed esponendosi ai potenziali rischi per la propria salute, o perché - probabile ospite straniero nella città catalana - non conosce l’italiano. La situazione creatasi non è una novità, si ripete da anni, i tecnici sono ben consapevoli del problema determinato, verosimilmente, dalla condotta fognaria che attraversa il lungomare Dante e che poi si addentra nel centro storico.

  Essa risulterebbe insufficiente a reggere il carico di liquami prodotti dalla popolazione e dalle attività commerciali aumentate in assenza di un proporzionale adeguamento dei sottoservizi. Lungo la condotta sono presenti gli sfiori fognari costituiti da un’apertura (buco) praticata in un pozzetto intermedio posto su una condotta fognaria. La condotta scorre sul fondo del pozzetto, mentre il buco è posto a livello superiore. Quando la condotta va in pressione per eccesso di carico o per intasamento dell'uscita, il livello dei reflui all'interno del pozzetto sale e raggiunge il buco (lo sfioro) tracimando nel bacino recettore di emergenza (il mare). Le soluzioni necessarie non sono semplici e di certo molto onerose. Si dovrebbero individuare e realizzare condotte alternative per trasferire i reflui alle stazioni di pompaggio e quindi al depuratore.

  Quanto sta accadendo è riscontrabile ad occhio nudo e con l’olfatto e, quando verrà certificato dai risultati dei prelievi dell’Arpas, si potrà capire la dimensione reale e il probabile disastro ambientale sul quale chiederemo alla Magistratura di accertare eventuali reati penali e di identificare i responsabili. Riteniamo che sia utile l’acquisizione - da parte della Procura della Repubblica di Sassari e della Procura Generale Corte dei Conti - dei faldoni con i progetti relativi ai lavori che, dagli anni 2000, hanno interessato gli interventi di rifacimento della rete fognaria di Alghero. Ed eventualmente individuare anche improbabili allacci abusivi. Il Wwf auspica - conclude Carmelo Spada - una rinnovata capacità di iniziativa degli amministratori locali per realizzare una città davvero sostenibile per il presente e il futuro: ne va di mezzo l’ambiente, la qualità della vita dei residenti, degli ospiti e una parte importante dell’economia di Alghero, il turismo".