Copagri a Villanova Monteleone con gli allevatori: troppi ritardi e impegni disattesi

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  Affollata riunione a Villanova Monteleone per iniziativa della Confederazione Produttori Agricoli COPAGRI del Nord Sardegna durante la quale sono state analizzate le maggiori problematiche che il comparto agricolo sta attraversando. A fare gli onori di casa il Presidente della Cooperativa Allevatori di Villanova Monteleone Andrea Chessa, che ha accolto l’invito della Copagri Nord Sardegna e che ha portato i saluti di tutti i soci e ha ricordato le difficoltà che il comparto dell’allevamento e della trasformazione sta attraversando.

  Per La Copagri Nord Sardegna erano presenti Paolo Ninniri, Tore Piana Presidente e Vice presidente e la dirigente esperta del credito e della mediazione Dr.ssa Elena Vidili. Di seguito gli argomenti affrtontati : PSR 2014/2020 dei 1.308 milioni di dotazione solamente circa 340 milioni riguardano misure a investimento e di queste ben oltre 170 milioni sono impegnati per il trascinamento del precedente PSR. Unico bando per le misure 4.1 – 4.2- 6.1 per i 7 anni del PSR e i finanziamenti a oggi non sono ancora tutti arrivati alle aziende agricole. A leggere il verbale del comitato di sorveglianza del 1 Maggio 2018 i tanto sbandierati ottimi risultati sulla performance della spesa sono per il 61,4 % per spesa sul trascinamento e solamente un misero 38,6 % di spesa reale del 2014/2020, dati che lasciano molto delusione nel mondo delle campagne.

   Legge sulla Siccità 2017: non si capisce come mai nonostante numerose riunioni del tavolo verde e la disponibilità dei circa 39 milioni ( 20 della regione e 25 del Governo) non siano stati ancora a oggi distribuiti gli indennizzi previsti per i settori dell’allevamento Bovino e di tutte le altre colture, dove Copagri ha più volte sollecitato. Vaccinazione sulla Lingua Blu: a oggi i 12 veterinari assunti dalla ASL di Sassari per un periodo dal 1 Gennaio al 30 Giugno stanno vaccinando solamente le agnelle da rimonta mentre pare che manchino i vaccini per tutti gli ovini e per il sierotipo 4, non vorremo che si arrivi a vaccinare i capi adulti nei mesi di Settembre Ottobre quando le pecore sono gravide, perché potrebbero arrecare danni. Vogliamo che vengano rispettate tassativamente le date del 31 Luglio per tutte le vaccinazioni, così come riportato nel Decreto n’01 del 12 Gennaio 2018 da parte dell’Assessorato regionale alle Sanità.

  Inoltre l’indennizzo di 50 euro a capo morto e di 3 euro per i capi vivi nel gregge infetto, previsti come indennizzo da parte della regione per il 2017 e in pagamento nelle prossime settimane, sono considerate insoddisfacenti. ARA e APA: troppe colpe da parte dell’assessorato all’agricoltura per la gestione del problema, che riguarda 296 dipendenti dell’ARA e 96 delle APA. Perché l’Assessore nel mese di ha approvato e omologato le modifiche dello statuto dell’ARA modificate il 2.2.2018? Da cui ha scaturito il licenziamento del direttore regionale dell’ARA nei giorni scorsi e la messa in liquidazione delle due associazioni? Se si voleva bloccare le procedure bastava non firmare l’approvazione e l’omologazione, obbligatoria per statuto della Regione. Oggi la situazione non è più sostenibile in quanto l’assistenza tecnica al settore dell’allevamento deve essere garantita al pari di quella Vegetale garantita dall’Agenzia regionale LAORE.

   Nuove Norme sui Serbatoi del gasolio Agricolo a partire dal 1 Gennaio 2018, nessuno ne parla ma da quest’anno il DM 285 pubblicato il 2 .1.2018 pone degli obblighi ferrei per tali serbatoi, nessuno ne parla, come mai? Vi è l’obbligo di avere cisterne con il bacino di contenimento pari al 110 % della capienza, n’02 estintori, cartelli indicatori sui pericoli e criteri sulle distanze dalle abitazioni e dai fabbricati, per serbatoi sino a 6.000 litri, mentre dai 6.000 litri e sino ai 9.000 litri vi è la necessita di tre estintori, autorizzazione del comune, SCIA e collaudo dei Vigili del Fuoco, pena nel 2019 il blocco dei contributi della PAC. Copagri darà assistenza gratuita per illustrare le norme e i consigli per mettersi a norma. Utilissimo l’intervento della dirigente COPAGRI Elena Vidili esperta nel credito bancario e sulla mediazione, che ha illustrato alcune soluzioni sulle problematiche del credito in agricoltura e in particolare sui vantaggi della MEDIAZIONE CIVILE nelle cause civili, che se attivate farebbero risparmiare denari alle parti.

   Infine è stato affrontato il tema del prezzo del Latte ovino nel 2018, alla luce anche di alcune recenti dichiarazioni di importanti attori della trasformazione, in questi giorni. Ninniri e Piana guardano con molta preoccupazione il momento che per alcuni può sembrare di ottima salute ma cosi non è. Parlare oggi di problematiche sul prezzo del latte può essere interpretato una azione di turbolenza negativa, ma se siamo onesti sappiamo tutti, nessuno escluso che non è cosi. Oggi se si interviene da subito si può evitare il ribasso del prezzo per il 2019 e tentare di tenere un prezzo medio per almeno 5 anni.

  Come? Ninniri e Piana individuano tre direttrici ritenute essenziali. 1) rivedere immediatamente il piano produttivo del pecorino romano, attribuendo quote ai caseifici e aumentando il contributivo aggiuntivo per chi sfora la quota di formaggio assegnata dalle attuali 0,16 centesimi a Kg a almeno 1,6 euro al Kg, come quello del Parmiggiano reggiano, oggi 2018 la quota di 270 mila ql stabilita dal consorzio DOP, per il pecorino romano verrà sicuramente e abbondantemente superata, si parla di oltre 320 mila ql e più. 2) Convocare immediatamente l’OILOS (Organismo Interprofessionale Latte Ovino Sardo) per mettere immediatamente al tavolo tutti gli attori della filiera e discutere. Come mai l’organismo è due anni dalla sua costituzione che non viene convocato? Cosa fa l’Assessore regionale all’Agricoltura? Perché non fornisce i dati certi delle produzioni di latte delle annate 2015/ 2016 e 2016/2017 ricavate dalle dichiarazioni obbligatorie per ottenere il contributo sulla siccità degli ovini?

  I famosi 13 euro a capo già pagati. 3) Vista la situazione delle eccedenze attuali nel Parmigiano reggiano, si parla di 540 mila forme di eccedenza, che sicuramente il Governo aiuterà al ritiro dal mercato con un bando AGEA per gli indigenti, dovremmo pensare già da oggi di chiedere preventivamente di inserire una consistente quota di Pecorino Romano, nell’eventuale bando AGEA. 4) raggiungere un accordo fra mondo della produzione e della trasformazione sulla destinazione di un certo quantitativo, diviso per imprese della trasformazione di latte ovino da vendere sfuso e da non trasformare in formaggio ( Grecia e altre regioni italiane). Solo così eviteremo di assistere a brevissimo al crollo del prezzo del latte ovino, concludono Ninniri e Piana. Noi diamo la nostra piena collaborazione come Organizzazione di categoria, riconosciuta a livello nazionale.