Oristano: lanciare il riso Venere alla conquista dei mercati italiano e estero

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  Nel rispetto della sua identità di prodotto unico, tracciabile e certificato in ogni passaggio: è questo l’obiettivo dell’accordo di licenza firmato tra la cooperativa Sardo Piemontese Sementi (SA.PI.SE.), costitutrice e detentrice del brevetto del Venere, e Riso Scotti spa, azienda leader nel settore dei risi e derivati. Dopo un periodo di transizione iniziato il 31 luglio scorso, dal 1 gennaio 2022 il più famoso riso nero aromatico italiano sarà venduto solo nei caratteristici pacchetti bianchi e blu della Scotti. L’accordo è parte di un progetto di valorizzazione del Venere che ha preso l’avvio nei giorni scorsi con la visita che Dario Scotti, presidente e amministratore delegato dell’azienda di Pavia, ha effettuato nell’impianto di selezione sementi SA.PI.SE. di Oristano. Qualità e tutela del consumatore. “L’intesa con Riso Scotti è un grande traguardo per un prodotto giovane come il Venere – dice Elisabetta Falchi, presidente di SA.PI.SE -, per la nostra cooperativa e per le aziende dei soci nelle province di Oristano, Vercelli e Novara.

   Scotti ha visto le potenzialità di questo riso e ne ha sposato la filosofia di massima qualità e tutela completa del consumatore grazie alla filiera produttiva di Venere, tracciabile e certificata con scrupolosa attenzione: tutto il riso prodotto dai soci di SA.PI.SE. secondo un rigido disciplinare viene selezionato e lavorato in un solo impianto e adesso arriverà ai consumatori attraverso l’unico marchio di Scotti” Oltre il mercato italiano. “Dal 1997, anno in cui lo abbiamo messo in commercio – continua Falchi –, Venere si è affermato in maniera crescente nelle abitudini di consumo grazie alla sua bontà, alle sue eccezionali qualità organolettiche, alla sua straordinaria versatilità in cucina, che lo hanno fatto diventare il riso nero per eccellenza per chef e intenditori. Adesso, grazie alla partnership con Scotti, questo prodotto così unico e sano, che ha subito negli anni numerosi tentativi di imitazione, potrà farsi scoprire da fasce di consumatori ancora più ampie e affermarsi anche al di fuori del mercato italiano. È un nuovo punto di partenza per l’attività di SA.PI.SE. e apre per la cooperativa e i suoi soci nuovi ed entusiasmanti scenari di crescita.

   L’agricoltura attenta all’innovazione, alla qualità delle produzioni, alla sostenibilità può avere un peso sempre più determinante nell’economia delle nostre regioni.” Tradizione, ricerca, sostenibilità. Venere ( www.risovenere.it ) è il primo riso nero aromatico italiano creato e brevettato nel 1997 dal Centro di Ricerca e Sviluppo di SA.PI.SE., che negli anni ha costruito intorno a questo prodotto così originale una filiera certificata che regolamenta, controlla e monitora attraverso un disciplinare la sua coltivazione, lavorazione, distribuzione e commercializzazione. Un’attenzione verso la qualità del prodotto che ha portato Venere ad essere un riso rintracciabile (in base al rispetto certificato delle norme di rintracciabilità agroalimentare UNI EN ISO 22005) e sostenibile: nel 2020 SA.PI.SE. è diventata ufficialmente la prima ditta sementiera risicola al mondo a ottenere il certificato di agricoltura sostenibile FSA (Farm Sustainability Assessment) ideato da Sai Platform. SA.PI.SE. oggi.

  Un ulteriore traguardo per una cooperativa agricola nata nel 1978 dall’unione di dieci produttori nelle province di Oristano e Vercelli per fare da ponte alla cultura agricola di due Regioni italiane coltivando riso di qualità e selezionando nuove varietà sementiere in uno dei primissimi esempi di filiera corta. Oggi SA.PI.SE., che ha sede a Vercelli, è composta da 15 soci, è una delle aziende leader nel settore in Europa per quanto riguarda il seme di riso certificato e di qualità e i risi speciali colorati e, oltre al Centro R&S fondato nel 1989, è dotata di 3 impianti di selezione sementi: 2 in Piemonte e 1 in Sardegna. Altre informazioni su www.sapise.it