“Apprezziamo le misure contenute nel decreto approvato ieri dal
Consiglio dei ministri.
Ma rimangono problemi importanti da
affrontare.”
"Sul fronte delle misure per il lavoro registriamo risposte
importanti alle richieste che Federalberghi - insieme alle altre
organizzazioni maggiormente rappresentative - ha formulato con
l'avviso comune del 14 luglio scorso.
Il prolungamento della cassa
integrazione per ulteriori diciotto settimane costituisce una boccata
d’ossigeno per le moltissime imprese ancora chiuse e per quelle che -
avendo riaperto nonostante le condizioni avverse di mercato - sono
sostanzialmente vuote.
È un bene che l’incentivo per le nuove
assunzioni sia stato esteso anche ai lavoratori stagionali, in
relazione ai quali chiediamo di chiarire che la norma si applica anche
alle assunzioni effettuate nei mesi di giugno e di luglio.
Mentre va
detto che saranno in pochi a beneficiare dello sgravio contributivo
destinato a chi richiama i lavoratori in servizio dopo un periodo di
CIG, in quanto l’incentivo è riservato a chi cessa del tutto il
ricorso agli ammortizzatori sociali, circostanza molto difficile da
realizzare nel settore turismo, in cui il cammino verso condizioni di
normalità richiederà tempo e gradualità."
"Risulta invece incompleta la manovra sul fronte delle imprese
alberghiere.
Va integrata con la massima urgenza la misura destinata
alle località orfane dei turisti stranieri. I capoluoghi di provincia
e le città metropolitane non sono le uniche località che stanno
soffrendo a causa del blocco dei flussi dall’estero.
Sono molti i
sistemi economici locali che vivono di turismo internazionale e che,
in mancanza di interventi, rischiano la desertificazione.
Non è
possibile citarli tutti, ma si può fare l'esempio di Sorrento, che
ospita ogni anno 2,4 milioni di presenze straniere, pari all'88% del
totale, Stresa (480mila presenze straniere, 85% del totale), Taormina
(900mila, 84% del totale) e Montecatini Terme (1,2 milioni, 73% del
totale)."
"Apprezziamo l’abbattimento della seconda rata IMU, ma chiediamo
che venga riconosciuto anche per gli immobili in cui il proprietario e
il gestore non coincidono.
La soluzione adottata è paradossale, perché
penalizza le imprese che hanno collocato l’immobile e l’azienda in due
società diverse, attenendosi ad una comune modalità di corretta
gestione".
“Occorre intervenire anche sul fronte delle imprese in affitto,
che più delle altre soffrono il peso della crisi.
Il prolungamento di
un mese del credito d’imposta sui canoni non è assolutamente
sufficiente, così come è irragionevole il dimezzamento della misura
(30% anziché 60%) per i casi in cui il contratto prevede l’affitto
dell’intera azienda e non delle sole mura".
"Non nascondiamo la delusione per la mancata estensione
dell'ecobonus al 110% alle imprese alberghiere, anche se va detto che
le risorse stanziate per la riqualificazione (180 milioni di euro nel
2020 e 180 milioni di euro nel 2021) sono cospicue e speriamo
concorrano a rendere meno selettiva la fase del click-day, che negli
anni scorsi ha lasciato a bocca asciutta il 43% delle imprese che
hanno presentato la richiesta".
"Necessario, inoltre, un intervento per i ristoranti degli
alberghi, che vengono ingiustamente esclusi dal sostegno destinato
all’acquisto di prodotti agroalimentari made in Italy e continuano ad
essere inspiegabilmente ignorati dalla norma che favorisce
l’installazione dei tavoli all’aperto, per far fronte alle esigenze di
distanziamento".
Nell’auspicare che le intese tecniche da definire nelle prossime
ore consentano di apportare alcuni primi miglioramenti al decreto,
Federalberghi preannuncia “la presentazione di un pacchetto di
emendamenti volti al miglioramento delle varie misure”.