Dai sindaci una azione di coraggio: appello della Confartigianato di Sassari

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“Il comparto artigiano sta vivendo una situazione drammatica, catapultato all’interno di una realtà stravolta da una grave emergenza sanitaria; come in un effetto domino, le nostre imprese sono cadute, una dopo l’altra, nella disperazione dell’incertezza di un futuro, in un presente privo di incassi, ma oberato da impegni debitori necessari al proseguo delle proprie attività, scontrandosi inoltre con una sleale concorrenza da parte degli abusivi”.

E’ questa la drammatica sintesi del comparto elaborata da Maria Amelia Lai, Presidente provinciale della Confartigianato di Sassari e riassunta in una lettera già inviata ai 66 Sindaci dei comuni della Provincia di Sassari.

La Confartigianato Imprese Sassari chiede che la tassazione locale tenga conto della suddetta situazione economica del comparto artigiano.
Nello specifico, l’Associazione degli Artigiani si rivolge ai Sindaci, affinchè valutino la possibilità di ridurre e prorogare i termini di versamento della TARI e dell’IMU, rimodulando inoltre la tariffa della TARI per le attività che hanno dovuto chiudere a causa dell’emergenza.

Allo stesso modo, una rivisitazione in termini di riduzione e proroga del versamento del canone annuale per l’installazione dei mezzi pubblicitari, verificando l’annullamento o il rinvio del pagamento delle rate della Tosap.

Alla luce delle misure di sostegno a copertura dei canoni di locazione, parzialmente già introdotte attraverso l’articolo 65 del DL 18/2020 (“credito d’imposta per botteghe e negozi”), Confartigianato Imprese Sassari chiede di prendere in considerazione la possibilità di agevolare anche gli artigiani, proprietari di immobili di attività produttive rientranti nelle categorie catastali C e D, non rientranti nella stessa, promuovendo una riduzione dell’impatto del tributo IMU relativamente alla quota a favore dell’Ente Locale.

Per quanto concerne l’abusivismo si richiede di attivare efficaci misure di controllo e prevenzione per forme di lavoro irregolare e sleale, fenomeno che, purtroppo, la crisi in atto ha acuito a discapito di tanti onesti lavoratori.
“Chiediamo ai Sindaci un atto di coraggio per far rinascere le aziende e tutta l’economia” rilancia Maria Amelia Lai - bisogna restituire fiducia ai nostri imprenditori e cittadini, con scelte inedite e coraggiose che pongano gli imprenditori a ripartire”.
“Senza sostegni e interventi adeguati si rischia che dopo lo stop molte imprese non siano in grado di riaprire – continuano Maria Amelia Lai e Antonio Alivesi, rispettivamente Presidente e Segretario provinciale della Confartigianato di Sassari - siamo certamente consapevoli degli sforzi che ogni amministrazione comunale sta facendo per rispondere all’emergenza pandemica, contrastare la diffusione del virus e sostenere la popolazione tutta” – sottolineano Lai e Alivesi - la Confartigianato è per questo impegnata a sostenere le imprese e attraverso loro tutte le famiglie, che dalle attività artigianali ricavano sostentamento”.

“Nell’ottica di una pronta collaborazione con le Istituzioni, stile che ha sempre contraddistinto l’Associazione a tutti i livelli – concludono Presidente e Segretario - ci permettiamo di dare qualche suggerimento al fine di far giungere, attraverso le scelte delle Amministrazioni, un messaggio di rassicurazione alle imprese e di un’unità di intenti che ci vede tutti proiettati a percorrere la strada di una faticosa e progressiva ripresa del sistema produttivo”.

Una provincia, quella di Sassari che, negli anni, ha tentato di uscire da una durissima crisi. I dati, elaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT-MISE-UNIONCAMERE, descrivono un tessuto produttivo con 57.706 realtà di cui il 22,6%, ben 13.070 attività, sono artigiane.

Quest’ultimo settore è stato duramente colpito anche nell’ultimo anno, avendo perso altre 282 unità rispetto al 2016 quando se ne registrarono 13.352. Nell’intera provincia di Sassari, nel totale delle imprese, 30.924 sono attive nel settore Servizi, 9.076 nelle Costruzioni mentre 4.134 sono quelle Manifatturiere.

Nell’artigianato, le Costruzioni sono quelle più rappresentate con 5.164 realtà (il 39,5% di tutte le attività artigiane), in calo di 150 unità rispetto al 2016 quando se ne registrarono 5.314. Seguono i Servizi con 5.126 (39,2% sul totale artigianato), anche questo in calo (di 56 unità) rispetto alle 5.182 del 2016. In calo anche il Manifatturiero: con 2.606 realtà, in rappresentanza del 19,9% dell’artigianato, il settore ha registrato una decrescita di 70 unità, contro le 2.676 registrate nel 2016.

L’insieme delle attività del territorio danno lavoro a 102.134 persone di cui ben 21.316 sono addetti dell’artigianato, per una dimensione media d’impresa artigiana di 2,3 (lavoratori per azienda).

Il tutto insiste su una popolazione residente di 493.788 persone, composta da 222.673 famiglie, con un reddito imponibile totale di 5miliardi e 300milioni e un reddito pro capite di 10.778 euro.