Un totale di 43.184 artigiani stimati in Sardegna (esclusi quelli che
dovrebbero percepire una pensione) tra titolari (27.706), soci
(4.190), amministratori (9.551), e altre cariche (1.737). Quasi 17mila
in provincia di Cagliari, 15mila in quella di Sassari, quasi 8mila a
Nuoro e poco più di 3mila a Oristano.
Sono queste le stime degli Uffici Studi di Confartigianato Imprese
Sardegna e Veneto, che hanno lavorato parallelamente per analizzare la
situazione dei lavoratori autonomi (con o senza personale) che possono
accedere alla misura di sostegno al reddito di 600 euro netti come
stabilito dal Decreto Legge del 18 marzo.
“Il crash del sistema informatico INPS era del tutto prevedibile –
commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna – perché i numeri delle imprese chiuse nell’Isola è
preoccupante e di chi ha bisogno di questa piccola somma è in
crescita. Al tutto si è aggiunto l’assalto al sistema, da parte di chi
ha avuto paura di rimanere fuori da questo contributo, dopo le note
informative sul sito INPS, prontamente rimosse, che parlavano di
ordini cronologici”.
“Confartigianato, per supportare le imprese, da
oggi e per i prossimi giorni - prosegue Matzutzi – affiancherà chi ha
bisogno di essere assistito per la presentazione della domanda on line
attraverso il Patronato INAPA Confartigianato, presente in tutta la
Sardegna. Il nostro ruolo associativo infatti sin dall’inizio di
questa crisi sanitaria è stato quello di supportare le imprese in
tutti gli ambiti della loro operatività fiscale, bancaria,
contributiva”.
“Lo facciamo da settimane anche ai tavoli nazionali e regionali –
sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna - per far capire
a chi prende le decisioni politiche, l’impatto economico e sociale che
sta avendo e che avrà sulle nostre imprese il fenomeno che stiamo
tutti vivendo, anche evitando modalità che riteniamo inaccettabili
come il paventato click day per il bonus 600 euro che infatti siamo
riusciti a far togliere”.
“In ogni caso, chiediamo sostegni economici e finanziari che abbiano
un impatto burocratico vicino allo zero – conclude Matzutzi - anche
nel caso del bonus 600euro, che riteniamo veramente troppo basso e ci
auguriamo sia solo un primo passo per avere sin da aprile una
consistenza ben diversa”.