“Un’espressione elaborata del vermentino di Gallura. Un vino di
spessore”. La conferma della qualità rivoluzionaria dei vermentini di
Gallura prodotti dalla cantina Siddùra arriva dalle colonne di Wine
Advocate di Robert Parker, la Bibbia mondiale del vino che ospita le
firme più prestigiose della critica enologica. Come Monica Larner, la
specialista di Parker per il vino italiano, autrice di autorevoli
recensioni. Arriva da questa penna, temuta e rispettata dai
viticoltori e dai mercati, il giudizio lusinghiero assegnato al Bèru,
il vermentino “caratterizzato dalla fermentazione in barrique e
dall’invecchiamento”, scrive Larner.
Il punteggio attribuito è un sigillo prestigioso: 91 punti che
rivelano l’unicità del vino gallurese per eccellenza. Dopo i 97 punti
della medaglia di platino al Decanter, uno dei concorsi più importanti
a livello mondiale, e i 92 assegnati da James Suckling, altro guru
internazionale del vino, la cantina di Luogosanto incassa una nuova,
positiva e importante valutazione. Al di là della soddisfazione in
termini puramente professionali, i riconoscimenti della critica più
autorevole rappresentano un lasciapassare fondamentale per il mercato
americano e quello asiatico. Sono elementi che fanno la differenza
nell’esportazione dei vini sardi nel mondo.
“L’orizzonte commerciale
della nostra azienda - commenta Massimo Ruggero, amministratore
delegato di Siddùra- ha già raggiunto il mercato americano e quello
dell’estremo Oriente. Conosciamo le dinamiche dei mercati: i vini che
incuriosiscono gli importatori - conferma Ruggero - sono quelli che
vantano recensioni lusinghiere”. Inoltre, l’affermazione di Bèru
rappresenta il superamento della sfida che Siddùra ha lanciato diversi
anni fa: creare un vermentino di Gallura longevo, con una capacità di
invecchiamento simile a quella dei vini rossi.
“I riconoscimenti e le
recensioni ricevute – aggiunge Ruggero - confermano la vocazione del
nostro terroir per la realizzazione di vini di altissimo livello che
parlano, ancora una volta, il linguaggio del pubblico internazionale”.
In questo caso, i vitigni autoctoni che si sviluppano nel microclima
della vallata di Luogosanto hanno interessato la critica mondiale che
sempre più spesso, grazie alla professionalità delle cantine sarde,
volge il proprio sguardo verso l’isola e i suoi vini.
L’approvazione
da parte dei palati internazionali rappresenta un rilevante test per
la cantina gallurese che si appresta a rappresentare la Sardegna nelle
più prestigiose fiere di settore. Il prossimo 5 febbraio Sìddùra sarà,
infatti, a Copenaghen per il tour mondiale del Gambero Rosso per poi
trasferirsi a Düsseldorf per la Prowein e infine, ad aprile, a Verona
per il Vinitaly.