Accogliamo positivamente il decreto attuativo della legge 44 del 2019
per il Fondo nazionale latte ovino, ma allo stesso tempo ribadiamo la
necessità di dare risalto, da parte di tutta la filiera, alla nuova
stagione che si preannuncia positiva visto una produzione di Pecorino
romano al di sotto di 270mila quintali (come non accadeva dal 2014
quando portò l’annata successiva alla remunerazione del latte a 1,10
euro al litro al pastore con punte di 1,40 euro-litro), la fine
positiva della telenovela dei dazi americani, l’accordo Unione europea
e Gran Bretagna e le esportazioni che volano con un + 34% nei primi
sei mesi del 2019.
E’ il commento di Coldiretti Sardegna al decreto attuativo dei
ministri delle Politiche agricole e dell’Economia approvato
all’unanimità dalla Commissione Politiche agricole della Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome.
Coldiretti Sardegna, ricorda, che proprio sui 10 milioni di euro
stanziati nella “legge emergenze” con il Fondo nazionale latte ovino
avevamo a suo tempo avanzato le nostre proposte al Prefetto e al Capo
di gabinetto del ministero delle Politiche agricole, per indirizzarlo
per interventi strutturali e di trasparenza proprio per mettere le
basi ad una filiera sana che si riforma e pensa al futuro.
“Abbiamo
proposto – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista
Cualbu – di valorizzare attraverso i distretti la distintività dei
nostri prodotti ed il loro legame con il territorio affinchè possano
diventare un valore aggiunto e incentivare i pastori alla
trasformazione diretta del proprio latte favorendo in questo modo la
qualità e la competitività del latte ovino, come disposto dalla legge
in oggetto”.
Allo stesso tempo, secondo Coldiretti Sardegna, con questo fondo, si
ha l’occasione di garantire la trasparenza nelle produzioni per il
consumatore e il produttore del pecorino simbolo ed orgoglio dei
pastori, il Fiore sardo Dop, attraverso il finanziamento
dell’approfondimento e la realizzazione della tecnologia necessaria
per stabilire l’utilizzo o meno di latte crudo per la produzione di
uno dei pecorini più antichi d’Europa”.
Ma allo stesso tempo occorre anche non continuare a confondere
maliziosamente la scorsa annata con quella che sta per cominciare che
si preannuncia molto positiva per tutta la filiera.
“Non ho sentito nessuna voce positiva sulla nuova annata che parte con
i migliori presupposti – sottolinea il direttore di Coldiretti
Sardegna Luca Saba -. E’ improtante dirolo che questa che sta
arrivando sarà una buona annata. Era dall’annata 2013 – 14 che non si
produceva cosi poco Romano (l’annata successiva, ricordo, il latte si
pago a 1,10 euro al litro al pastore e il prezzo del Pecorino romano
batté tutti i record superando anche Parmigiano e Grana). Le
esportazioni stanno andando a gonfie vele con un + 34% nei primi sei
mesi del 2019 in tutto il mondo. Adesso, inoltre non abbiamo più
l’assillo dei dazi, né americani, né gli eventuali per la Brexit”.