"Gli albergatori italiani sono tenaci e continuano ad aver voglia di
investire. Lo fanno nonostante uno scenario ingarbugliato a causa
della riapertura di alcuni mercati della sponda sud del Mediterraneo,
del calo della domanda tedesca e dell’imperversare delle strutture
ricettive illegali che si nascondono dietro l’etichetta delle
locazioni brevi, ai quali si sono recentemente aggiunti i guasti
provocati dai fallimenti del gruppo Thomas Cook e di Amoma".
Con queste parole, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca
introduce i risultati di un’indagine sulla propensione agli
investimenti nel settore turistico ricettivo, che saranno esaminati
mercoledì 9 ottobre dal Consiglio Direttivo della federazione, riunito
a Rimini nell’ambito del Sia Hospitality design, la principale
manifestazione fieristica italiana dedicata all’hotellerie e ai nuovi
concept dell’accoglienza.
L’indagine, realizzata dal Centro studi di Federalberghi nel corso
dell’estate 2019, ha riguardato i programmi di investimento degli
albergatori italiani per i prossimi dodici mesi.
Più della metà degli intervistati (53,4%) intende svolgere
interventi di ristrutturazione o di ammodernamento delle proprie
strutture ricettive, per migliorare la propria offerta e renderla più
competitiva. I principali interventi programmati riguardano
l’ammodernamento degli arredi delle camere (70,4%), degli arredi delle
zone comuni (63,8%) e dell’immobile (47,86%).
Il 38,3% invece non intende effettuare investimenti nel corso del
prossimo anno. È importante sottolineare come il motivo principale sia
costituito dalla situazione economica contingente che alimenta
incertezze per il futuro. Il 59,9% di coloro che staranno alla
finestra, dichiara infatti di voler investire, ma ritiene che questo
non sia il momento ideale.
Il Centro Studi di Federalberghi ha inoltre analizzato le 14.687
istanze presentate nei cinque anni di vita del credito d’imposta per
gli investimenti di riqualificazione delle strutture ricettive e
termali.
Gli investimenti complessivamente effettuati dalle imprese che
hanno presentato l’istanza ammontano a circa 564 milioni di euro. Ma
le risorse complessivamente disponibili, pari a 356.700.00,00 euro,
hanno consentito di finanziarne solamente 8.386.
Conseguentemente, ben 6.301 interventi di riqualificazione
effettuati (il 42,9% di quelli presentati), per un totale di circa 208
milioni di euro, non hanno ricevuto alcun sostegno, a causa
dell’insufficiente dotazione finanziaria dell’istituto.
Dall’analisi di un campione significativo (sono state esaminate
7.530 istanze, pari all’89,8% di quelle che sono state finanziate),
emerge che la provincia con il maggior numero di istanze approvate è
quella di Bolzano, con 833 imprese ammesse a fruire del beneficio per
circa 59,7 milioni di euro, seguita dall’area di Forlì - Rimini (598
imprese ammesse e 15,1 milioni di euro) e dalla provincia di Napoli
(393 imprese ammesse e 18,5 milioni di euro).
Completano la top ten la provincia di Venezia (371 imprese e 15,2
mln), l’area metropolitana di Milano - Monza – Lodi (358 imprese e
19,4 mln), la provincia di Roma (332 imprese e 17,8 mln), Trento (315
imprese e 10,5 mln), Brescia (256 imprese e 10,9 mln), Verona (207
imprese e 9,4 mln) e Padova (147 imprese e 8,2 mln).
Nel rammentare che la legge di bilancio per l’anno 2019 non ha
rifinanziato il tax credit, Bocca invita il Governo ed il Parlamento
ad un intervento urgente: “si tratta di un obiettivo di primaria
importanza per il rilancio del settore turistico italiano, che
Federalberghi ha incluso tra le priorità per la prossima manovra di
bilancio, insieme alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia
IVA ed al completamento della legislazione di contrasto
all’abusivismo”.
Bocca conclude chiedendo “che vengano garantite le risorse
necessarie per assicurare la doverosa copertura a tutte le imprese che
effettuano un investimento, in analogia a quanto già avviene per le
ristrutturazioni delle civili abitazioni, ponendo fine ad una
procedura iniqua, che sino ad oggi ha assegnato il credito d’imposta a
chi ha il dito più veloce o la linea internet più performante, per non
parlare delle le peripezie che hanno caratterizzato l’ultimo click
day”.