L’erogazione delle risorse a valere sui fondi del Psr e sulla
domanda unica a favore delle aziende del comparto agricolo e
zootecnico resta un’incognita: dal 15 ottobre i relativi pagamenti
dovrebbero essere di competenza della Regione Sardegna, tramite
l’Organismo pagatore regionale. Questo avrebbe dovuto sostituirsi ad
Agea, arrivando così a una soluzione richiesta e attesa da tempo per
evitare i forti e ormai cronici ritardi nella liquidazione delle
risorse assegnate tramite i bandi. Purtroppo l’Organismo pagatore
regionale non risulta essere ancora pronto a ricoprire il suo ruolo:
«Esprimiamo forte preoccupazione per questa incertezza, quindi
riteniamo che serva una proroga e chiediamo che Agea si occupi ancora
dei pagamenti e che Argea si faccia carico dell’istruttoria delle
domande e della pubblicazione degli elenchi, così come ha sempre fatto
finora», propone il presidente della Cia Sardegna, Francesco Erbì.
«È
chiaro che alla Cia Agricoltori Italiani interessa in assoluto che le
risorse arrivino alle imprese e agli agricoltori nei tempi giusti. A
tal proposito va ricordato che non pochi sono gli allevatori e gli
agricoltori che devono ricevere i saldi o l'intero pagamento degli
anni 2016 e 2017», continua Erbì. «Si sta realizzando una situazione
di profonda incertezza per l’agricoltura della Sardegna, che sta
investendo tutti e tutti. Al presidente della Regione, Christian
Solinas, chiediamo chiarezza. Spieghi quale modello e quali soluzioni
ha in mente di adottare la Giunta regionale per il settore agricolo e
zootecnico? Quale futuro prospetta per gli operatori del comparto e
quale progetto di sviluppo vuole proporre il presidente Solinas per le
agricolture e le ruralità della Sardegna?», chiede ancora il
presidente regionale della Cia,
«Se esiste un’idea, anche minima, è
arrivato il momento di manifestarla a tutti, per chiarezza, coerenza e
correttezza nei confronti dei sardi. Non c'è molto tempo e le
criticità non affrontate porteranno al tracollo del primario senza
appello. La partita si gioca risolvendo le emergenze dentro a un
progetto complessivo, sbloccando le misure dedicate agli investimenti,
risolvendo i problemi sul primo insediamento. Rendendo trasparente la
filiera dell’ovicaprino, equilibrando le relazioni al suo interno e
restituendo slancio alla programmazione dei comparti. Sgombriamo le
menti dai fumi soporiferi e iniziamo a operare nell’interesse della
Sardegna tutta».