Un premio che vale un’alleanza, quella tra produttori e consumatori
nel nome della difesa e valorizzazione del cibo buono e made in Italy.
E’ quello assegnato questa mattina a Roma dalla Codacons e Coldiretti
a Battista Cualbu, presidente del Consorzio dell’Agnello di Sardegna
Igp.
Il premio si chiama appunto “Amico del consumatore - Cibo amico” ed è
stato consegnato al presidente sardo dal presidente dell’associazione
dei consumatori Codacons Carlo Rienzi e dal presidente della
Coldiretti Ettore Prandini.
Il Consorzio dell’agnello Igp di Sardegna in questi anni ha dimostrato
grande attenzione proprio per la difesa del prodotto a favore non solo
dei produttori ma anche dei consumatori.
Lo ha fatto investendo molto
sulla tutela, sia con gli agenti vigilatori che sono aumentati ma
anche con alleanze strategiche, come quella con gli altri Consorzi
degli agnelli Igp italiani (Abbacchio romano e del Centro Italia)
unendo le proprie azioni di tutela.
Lo scorso anno, proprio grazie a questa azione il Consorzio, in
collaborazione con gli ispettori della repressioni frodi, ICQRF, hanno
smascherato in prossimità delle feste pasquali la truffa di 10mila
agnelli romeni etichettati e venduti come agnelli sardi Igp.
Stessa strategia e attenzione emersa anche oggi dalla parole del
presidente Battista Cualbu che nel ringraziare Codacons e Coldiretti
per il premio, che ha voluto condividere con gli altri Consorzi degli
agnelli Igp (era presente anche il presidente dell’Abbacchio Romano
Natalino Talanas, pastore di origine sarda trapiantata nel Lazio), ha
messo l’accento sulle speculazioni che in prossimità delle feste
portate avanti da alcuni marchi della Grande distribuzione che
“utilizzano come prodotti civetta le eccellenze più conosciute a
marchio di origine o identificazione geografica. In praticano mettono
in promozione questi prodotti, al prezzo di costo per attirare la
clientela.
Questo però è una politica scorretta ed eticamente
deprecabile in quanto altera il prezzo lungo tutta la filiera,
penalizza la concorrenza e non favorisce sicuramente il consumatore
perché abbagliato da questi prezzi è indotto ad acquistare a prezzi
alti prodotti meno conosciuti. E’ una concorrenza sleale. I piccoli
macellai ma anche le altre sigle della Gdo che praticano prezzi equi
in cui si garantisce una giusta remunerazione al pastore sono
penalizzati e vengono messi fuori mercato”.
Nei gironi sono stati anche scoperti degli iper mercati che
pubblicizzavano in volantino la vendita di agnello italiano mentre nel
banco frigo erano presenti soli agnelli di provenienza estera.
“Noi lavoriamo per garantire dei prodotti con una etichetta chiara e
trasparente e per sventare le truffe – ha affermato ancora Cualbu -
ma abbiamo bisogno dell’aiuto anche dei consumatori. E’ fondamentale
il loro contributo. Devono stare attenti alle etichette e chiediamo di
segnalare eventuali non conformità che riscontrano nei banchi”.