Siddùra punta sull’export verso Usa e Germania - Ruggero: "Promuoviamo i vitigni autoctoni"

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  Stati Uniti e Germania. Usa ed Europa. Partendo da Luogosanto, valorizzando lo slogan, diventato un tormentone sui social, “Cuore sardo e anima internazionale”, la cantina Siddùra ha deciso, anche per il 2019, di puntare decisamente sull’export. Quello più lontano e, a suo modo, complesso risulta essere il mercato nord americano, dove Siddùra è presente in gran parte della California e in Canada con trattative avanzate negli Stati Uniti e in Texas. Si parla di alcune migliaia di bottiglie all’anno, numeri ancora piccoli ma che confermano la valenza strategica del mercato USA. I dati dello Us Department of Commerce del 2018 confermano come l’Italia resista al secondo posto nell’export di vino dopo la Francia.

   L’andamento resta divergente, caratterizzato da un valore delle importazioni che ha superato i 6,2 miliardi di dollari, con una crescita del 4,9%, mentre le quantità hanno subito una contrazione di -4,6%. Un dato che si spiega con l’aumento del prezzo medio da 4,9 a 5,4 dollari al litro. In questo senso Siddùra ha scelto di puntare ancora una volta sulla qualità dei suoi vini, mantenendo un livello dei prezzi conforme a quello del mercato italiano, investendo molto su Nudo, il suo rosato da uve cannonau. I vini rosati sono stati quelli che nel 2018 hanno intercettato maggiormente i gusti del pubblico americano, con una crescita di quasi il 32% in termini di valore e di poco superiori al 21% in termini di quantità. Ancora una nicchia sul mercato statunitense, dato che rappresentano meno del 6% dell’import totale, ma certamente un segmento sul quale è giusto puntare.

   “Uno degli obiettivi di Siddùra è quello di portare il marchio Sardegna nel mondo, promuovendo l’unicità del suo terroir capace di generare vitigni autoctoni con caratteristiche peculiari – sottolinea Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina gallurese -. Vermentino di Gallura, Cannonau e Cagnulari sono sempre più apprezzati dalla critica internazionale. Sono certo che un’adeguata promozione dei vitigni sardi possa accendere i riflettori a livello mondiale sulla nostra Isola. In questo senso Siddùra cerca di dare il proprio contributo, esportando vini di assoluta qualità”. Così l’export diventa sempre più un’esigenza identitaria, oltre che strategica, dal punto di vista commerciale e su basi economiche, per la cantina di Luogosanto. In questi anni i vini destinati all’export, infatti, hanno raggiunto il 20% della produzione totale di Siddùra, con un focus europeo che vede la Germania in cima, subito dopo la Svizzera, tra i Paesi del Vecchio Continente.

  Quello tedesco resta un mercato strategico per il vino italiano. Secondo i dati Eurostat, analizzati dall’Ice di Berlino, l’Italia nel 2018 ha spedito in Germania poco meno di 500 milioni di litri di vino, anche se la peculiarità del mercato tedesco resta un prezzo molto basso, 1,65 euro al litro nella media. Il mercato tedesco si caratterizza, però, in modo precipuo per la valorizzazione dei vitigni autoctoni della Sardegna, dal momento che proprio il vitigno costituisce l’elemento più considerato nei criteri d’acquisto utilizzati dai consumatori tedeschi, subito dopo il prezzo e la zona di produzione. Il mercato tedesco, dunque, rappresenta per Siddùra e le cantine italiane una grande sfida, soprattutto nella prospettiva di vini di qualità e dal prezzo importante. Una sfida che si gioca soprattutto sui canali di distribuzione, visto che quasi il 48% dei volumi venduti si muove sul canale dei discount, mentre supermercati e ipermercati valgono “solo” il 25% del mercato.