Martello, incudine, forza di braccia, ferro e fuoco.
E’ l’immagine che, da parecchie centinaia di anni, si ha quando si
descrive la figura del fabbro, una professione che incarna un mestiere
antico con la capacità, unica, di modellare e vedere nel metallo
qualcosa che non tutti vedono. Il fabbro è un maestro che svolge
un’attività completa: ripara e realizza manufatti in ferro e altri
metalli come le ringhiere per le scale e balconi, pezzi di arredamento
e di design, infissi e cancelli di abitazioni, ville e giardini
urbani. Molti si occupano d riparare e sostituire serrature, di
sbloccare serrande o di ripristinare saracinesche e tapparelle.
In Sardegna le attività fabbrili sono ben 472, di cui ben 407
(l’86,2%) artigiane. Un lavoro apparentemente “di altri tempi”, vista
l’industrializzazione delle imprese sempre più spinta. In ogni caso, i
numeri dei fabbri sardi, nonostante una crisi generalizzata, danno
ancora ragione al mestiere.
Infatti, come anticipato, le imprese della “Fabbricazione di oggetti
in ferro, in rame e altri metalli”, presenti in Sardegna al III
trimestre 2018, secondo l’analisi dall’Osservatorio per le PMI di
Confartigianato Imprese Sardegna (fonte UnionCamere-Infocamere) sono
472. Di queste l'86,2%, pari a 407 imprese, appartengono al comparto
artigiano. Sull'Isola la provincia in cui si concentra il maggior
numero di fabbri dell’artigianato è Cagliari (33,7%) seguita da
Sassari (32,2%), Nuoro (26,8%) e Oristano (7,4%).
Rispetto ai quattro
precedenti anni (comparazione III trimestre 2014 - III trimestre 2018)
sul territorio sardo si contano meno fabbri, sia totali (-28 unità)
che artigiani (-25 unità).
Sempre 2018, secondo gli ultimi dati disponibili Unioncamere – ANPAL,
Sistema Informativo Excelsior, in Sardegna le imprese prevedevano 310
nuove assunzioni di fabbri ferrai, costruttori di utensili e
assimilati, questo dato ci consente di cogliere la vitalità di questa
nicchia di imprese che effettuano un antico mestiere. Sempre facendo
riferimento a questi dati si rileva una difficoltà maggiore (43,7%) da
parte delle imprese nel reperire il personale ricercato rispetto alla
media (18,4%).
Ovviamente, sono sempre più rare le realtà che seguono ancora la
tradizione antica della forgiatura a fuoco.
Di conseguenza scompaiono
le tradizionali botteghe artigiane, con la loro atmosfera, con i
maestri che modellano, scolpiscono e battono il metallo, con maestria
e talento, trasformandolo in pezzi unici e regalando emozioni
spettacolari.
“Modellare i vari metalli è un’arte che andrebbe conservata e
tramandata – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna – perché, per esempio nelle costruzioni, molti
progetti che riguardano rifacimenti e ristrutturazioni hanno bisogno
proprio della collaborazione di un artigiano del genere”. “Questa
professione, in ogni caso, resiste ma soffre – afferma Antonio
Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e il vero
problema è che ci sono pochi giovani pronti a subentrare agli anziani
e, conseguentemente, ci sono pochi apprendisti”.
Per restare in sella, quindi, serve un mix di continua
specializzazione e conoscenze informatiche, indispensabili per
riuscire a “vendersi” a un pubblico più ampio.
Questa professione negli anni, ha subito dei notevoli cambiamenti, ma
è stata mantenuta quella manualità che rende la sua figura un vero
artista. Il fabbro moderno cerca di associare il mestiere ad altre
attività che riguardano la carpenteria e il lavoro di serramentista ma
può capitare che il lavoro si svolga in team con altri professionisti.
Molti ingegneri e architetti si avvalgono del fabbro come persona
necessaria nelle ristrutturazioni e alcuni manufatti di ville storiche
e prestigiose, vengono riprodotti fedelmente e rigorosamente a mano.
“In aiuto a questa professione vengono in “soccorso” anche gli
strumenti tecnologici – continua Matzutzi – che permettono di
valorizzare i lavori ben fatti. Parliamo di macchinari 4.0 ma anche
dei social che consentono di promuoversi ed essere sempre più vicini
ai clienti”. “Per questo crediamo che anche questa figura
professionale debba essere presa in considerazione quando si parla di
innovazione – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna -
infatti, l’innovazione intesa come penetrazione nei processi
produttivi della rivoluzione digitale, è per le micro e piccole
imprese una questione cruciale”.