Serve inserire una clausola che garantisca di raggiungere l’obiettivo
di un euro per il prezzo del latte pagato ai pastori da parte degli
industriali che sono i diretti beneficiari delle consistenti misure di
sostegno per 49 milioni di euro messe in campo da Governo e Regione.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è necessario ora
che sulla bozza di accordo sul prezzo del latte ovino in Sardegna si
pronuncino i pastori impegnati da dieci giorni in una dura vertenza.
L’acconto iniziale di 72 centesimi al litro è peraltro motivo di
insoddisfazione perché - sottolinea la Coldiretti – si trova sotto i
costi variabili medi di produzione certificati dal recente studio
Ismea elaborato per far luce sulla crisi del settore.
Non mancano però risvolti positivi nell’accordo come – continua la
Coldiretti -la volontà di inserire la presenza dei pastori
nell’amministrazione del Consorzio di Tutela, con l’attuale gestione
che si è dimostrata inadeguata nello svolgere i compiti di
valorizzazione, e la nomina di un Prefetto per verificare eventuali
errori e violazioni ma anche per controllare la legalità delle
operazioni di ritiro del pecorino da destinare agli indigenti con le
risorse pubbliche. Importante – precisa la Coldiretti - è anche
l’impegno per il passaggio delle quote di produzione ai pastori e il
monitoraggio del rispetto dei livelli produttivi di produzione il cui
superamento è stata la causa principale della crisi.
Va riconosciuto infine – afferma la Coldiretti - l’impegno del Governo
e della Regione Sardegna che per questa operazione hanno messo sul
piatto per il ritiro di 67.000 quintali di forme di formaggio in
eccedenza sul mercato e anche quello delle catene distributive che si
sono impegnate a riconoscere ai fornitori un valore, all'acquisto del
pecorino, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro
al litro ed anche a realizzare campagne promozionali come il pecorino
day promosso dagli agricoltori di Campagna Amica.