Turismo: nessun exploit a settembre - Stefano Visconti: "Alghero tiene ma non cresce" - Rilevazioni da Federalberghi Sassari - La piaga del'abusivismo

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  Il mese di settembre chiude la stagione 2018, non certo col botto, confermando la tendenza già in atto nel corso dei mesi estivi a perdere terreno rispetto a quella del 2017. Questa volta, hanno partecipato alla rilevazione, promossa come consuetudine dal Centro Studi Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari 40 strutture ricettive alberghiere associate, su un totale di 95 iscritte alla federazione e 110 operanti in provincia. Ciò che emerge dall’analisi dei numeri conferma i timori dei più prudenti, che ritenevano non ci sarebbe stata crescita alla voce arrivi e presenze.

  Infatti, sull’intera area provinciale, i posti letto giornalieri campionati sono stati 4.369 quindi 131.880 su base mensile, gli arrivi nazionali sono stati 8.625 che hanno prodotto 25.155 presenze, gli arrivi internazionali sono stati 16.667 per 63.237 presenze. L’indice di occupazione letti, dato dal rapporto tra le presenze e i posti letto totali disponibili si ferma a 67,02%, rispetto al 69,04% del 2017 e al 70,55% del 2016. Vale la pena dividere l’area provinciale, per meglio comprendere le dinamiche relative alla rilevazione, tra Alghero e Golfo Asinara. Ad Alghero, i posti letto campionati sono stati 2.823 giornalieri, quindi 84.690 su base mensile, gli arrivi nazionali sono stati 4.709 per relative 14.607 presenze, numeri surclassati dagli omologhi internazionali, che si attestano su 12.391 arrivi per 49.277 presenze, ben il 77% del totale, confermando Alghero destinazione graditissima agli stranieri.

  L’indice di occupazione letti resta pressochè invariato, fissandosi al 75,43% contro il 75,78% del 2017 e il 74,32% del 2016. Sul Golfo dell’Asinara invece la situazione è diversa: gli arrivi nazionali sono stati 3.916 per 10.548 presenze, quelli internazionali 4.276 per 13.960. L’indice di riempimento letti invece è fermo al 51,93%, contro il 54,47% del 2017 e il 62,21% del 2016. “Pur confermandosi i timori radicati negli operatori, che si aspettavano un rallentamento per il mese di settembre rispetto allo stesso mese del 2017, la perdita di occupazione è quasi irrilevante – inizia a commentare i numeri prodotti dalla sua Associazione il Presidente Stefano Visconti – soprattutto ad Alghero, dove l’indice di occupazione resta sostanzialmente in equilibrio, confermando gli ottimi tassi d’occupazione ormai consolidati nell’ultimo triennio.

  Peggio il Golfo dell’Asinara, che perde 2,5 punti percentuali – prosegue Visconti – rispetto al 2017 e ben 10 punti percentuali rispetto al 2016, anno nel quale era stato eccezionale l’arrivo di fronti turistici internazionali, a beneficio della parziale destagionalizzazione dei canonici mesi estivi.” La sostanziale differenza tra prodotti turistici, pur dentro la stessa area provinciale, è enfatizzata dalla diversa occupazione degli alberghi algheresi rispetto a quelli del resto del contesto provinciale. “Territori con diverse peculiarità e diverse clientele. La Prevalenza del turista straniero – approfondisce Visconti – in particolare ad Alghero, aiuta a fare densità anche nel mese di settembre, a differenza dell’ospite italiano, che ancora non destagionalizza le proprie vacanze rispetto al cuore dei mesi estivi”.

  Preoccupa la categoria, seriamente, il dato diffuso dall’Assessorato ai trasporti circa gli arrivi dalle varie porte di accesso all’isola. “ L’incremento del 5% degli arrivi in Sardegna è di per sé un’ottima notizia – continua il Presidente Visconti- peccato che, al contrario, le occupazioni delle strutture ricettive restino costanti oppure calino. In provincia di Sassari ci sono circa 600 attività extralberghiere in vendita sui portali tematici, e 3.500 alloggi. E’ noto – segue Visconti – il larghissimo fenomeno di esercizio abusivo dell’attività ricettiva extralberghiera, in danno anche a coloro i quali, in minoranza netta, nell’extralberghiero esercitano conformemente alle normative.

  Ci domandiamo cosa voglia farsi nel merito, fattivamente. Oltre ai gravissimi pregiudizi – conclude Visconti - creati alla pubblica sicurezza, visto le tantissime presenze non tracciate sul territorio (chi esercita abusivamente, trascura evidentemente di comunicare l’elenco dei propri ospiti agli Uffici di Polizia), resta il problema della concorrenza sleale di chi, nascosto nell’ombra dell’abusivismo, non paga imposte e tasse avvantaggiandosi commercialmente rispetto agli imprenditori seri.” Nei prossimi giorni, il Centro Studi Federalberghi- Confcommercio stilerà i numeri definitivi su base stagionale maggio settembre, entrando nel merito di tematiche anche economiche. Potrebbe infatti dimostrarsi che non sempre, e non in tutti i casi, i cali di occupazione trascinano con sé le produzioni economiche delle imprese.