Nonostante una moderata ripresa del mercato immobiliare il mercato
delle nuove costruzioni è ancora fermo. Nel 2017 in Sardegna, secondo
l’ufficio studi della CNA sarda, sono stati effettuati solo 4.700
interventi tra nuove abitazioni e ampliamenti: il 64% in meno rispetto
al 2007 che ha rappresentato il picco espansivo. Un gap comunque
inferiore rispetto alla media nazionale che registra un -70%, a motivo
di perdite superiori al 70% in tre grandi regioni del centro nord
(Lombardia, Emilia Romagna e Toscana), e in altre cinque regioni più
piccole (Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise).
Il 2017 ha
registrato in ogni caso nell’isola dei segnali di debole ripresa: il
numero delle abitazioni ultimate è infatti cresciuto del 7%, a fronte
di una stagnazione registrata a livello nazionale.
Le transazioni immobiliari. Al calo verticale della domanda di nuove
abitazioni ha corrisposto un generalizzato ridimensionamento degli
scambi di abitazioni, con una riduzione delle transazioni di
abitazioni esistenti che si è innescato a partire dal 2007 in quasi
tutte le regioni. Dal 2014 si è avviata in gran parte dei territori
una importante inversione del ciclo, che in Sardegna è giunta solo nel
2015. Quell’anno le compravendite di abitazioni in Sardegna sono
cresciute del 9%, nel 2016 del 18% e poi ancora del 6% nel 2017.
Oggi,
con circa 12.500 abitazioni scambiate nel 2017, il mercato immobiliare
residenziale in Sardegna è ancora inferiore del 35% rispetto al 2007:
un dato negativo superiore alla media nazionale, attestata sul -30%.
In Sardegna le abitazioni scambiate negli ultimi 18 anni sono pari al
29% dello stock complessivo contro percentuali prossime al 50% in
Lombardia, e superiori al 40% nel Lazio, in Piemonte, Veneto, Emilia
Romagna e Toscana. Un dato che mette in evidenza la minore vivacità e
attrattività del mercato sardo se confrontato con le grandi e prospere
regioni del centro-nord, ma anche nel confronto con Puglia e Abruzzo.
Le previsioni per il 2018
Il report della Cna dà comunque qualche speranza per l’anno in corso.
Nel primo trimestre 2018 il trend espansivo del mercato immobiliare
prosegue infatti con un particolare dinamismo in Sardegna ed un tasso
di crescita pari al 10,4%.
IQuesto dinamismo deve essere analizzato in relazione al dato sul
credito. La ripresa del mercato immobiliare in Sardegna può infatti
ritenersi ancorata a quella del mercato del credito: le erogazioni dei
finanziamenti per l’acquisto di abitazioni in Sardegna segnano infatti
una dinamica molto espansiva con un livello di finanziamenti erogati
in crescita dal 2014 (+155% complessivamente tra il 2013 e il 2017) e
con una sensibile accelerazione nel primo trimestre 2018 (+36%).
La
maggiore criticità per la nuova costruzione trova invece riscontro
nella forte riduzione delle erogazioni di finanziamenti
all’investimento, durata fino al 2015 (-85% rispetto al 2007).
L’inversione del ciclo è stata posticipata e più modesta rispetto a
quella relativa al credito all’acquisto (pari al +18% nel 2016, al
+3,5% nel 2017, per accelerare nel primo trimestre 2018 con un +7%).
“La ripresa del mercato immobiliare è in atto in Sardegna come in
pressoché tutti i territori, e si potrebbe rafforzare nell’anno in
corso ma i livelli sono ancora molto bassi - commentano Francesco
Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della
Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni -. La Sardegna segna
ancora un dato inferiore del 35% rispetto all’anno di massima
espansione, contro una media nazionale leggermente meno penalizzante.
La ripresa dell’immobiliare è stata sostenuta dal credito che nel
primo trimestre 2018 segna un ulteriore balzo. Ma il dinamismo del
mercato immobiliare non si trasmette ancora alla domanda di nuova
produzione edilizia, in un contesto in cui lo stock invenduto da
riassorbire è ancora rilevante, il credito all’investimento è rimato
negativo fino al 2015 e cresce solo debolmente nel periodo più
recente. L’indicazione di una ripresa della nuova produzione
residenziale nel 2017, per quanto importante, deve essere letta in
relazione alla dimensione del mercato: anche considerando la recente
crescita (+7% nel 2017), il livello del mercato è oggi inferiore del
70% rispetto al 2008, anno di picco della produzione in regione, in
linea con il calo medio nazionale registrato in tal caso rispetto al
2007”.