Per ricordare Martino Cambula: mercoledì seminario nell'Aula umanistica

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  “Ripensare la figura e l’opera di Martino Cambula” è il titolo dell’incontro seminariale con cui, mercoledì 23 maggio, dalle 9 alle 13, nell’Aula umanistica del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione, sarà ricordato il compianto uomo di cultura che fu per tanti anni docente di Storia della filosofia nell’Ateneo turritano. Nel corso dell’appuntamento, coordinato da Attilio Mastino, si cercherà di evidenziare la sorprendente attualità del pensiero di Cambula a quattordici anni dalla prematura scomparsa, attraverso numerosi interventi di docenti e intellettuali che ebbero l’opportunità di conoscere l’uomo, il filosofo e lo scienziato nel suo percorso di ricerca.

  Dopo i saluti di Marco Milanese, direttore del Dipartimento, a introdurre i lavori sarà Yerina Ruiu, presidente dell’Associazione Sassarese di Filosofia e Scienza che ha organizzato l’iniziativa in collaborazione con l’Uniss. La prima relazione sarà di Silvano Tagliagambe, professore emerito di Filosofia della scienza dell’Università di Sassari, che illustrerà “Il ‘peccato elementare’ di Wittgenstein e l’imperativo etico di Heinz von Foerster: per una rilettura del pensiero di Martino Cambula”. A seguire Alberto Mario Mura, ordinario di Logica e Filosofia della scienza Uniss, parlerà di “Martino Cambula e le suggestioni metafisiche del Tractatus”. Il tema “Scienza e religione nelle scelte filosofiche di Martino Cambula” sarà invece esposto da Sebastiano Ghisu, ricercatore Uniss.

  La giornalista del Manifesto, Alessandra Pigliaru, presenterà “La settima stanza: prendendo per mano Edith Stein”. L’intervento conclusivo, dal titolo “Martino Cambula lettore di Wittgenstein” sarà invece di Massimo Dell’Utri, Ordinario di Filosofia del linguaggio Uniss. Subito dopo sarà dato spazio alle testimonianze e al dibattito. L’intento degli organizzatori è quello di evidenziare il senso del lavoro filosofico di Cambula, che prende le distanze dalla superbia di una ragione assoluta, incapace di accogliere il seme del dubbio e dell’incertezza. Un sapere aperto al confronto, tra coscienza del limite e passione per la verità. L’incontro sarà un’opportunità di riflessione operosa per quanti s’interrogano sulle ragioni di un progresso disancorato dal mondo della vita.