L’onda antimafia dei giovani sardi ha invaso Alghero per dire no alla
criminalità, nel ricordo delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie
i cui sono nomi sono riecheggiati oggi dal palco di piazza Sulis,
letti da studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni.
Neanche la pioggia è riuscita a fermare la manifestazione regionale
della XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle
vittime innocenti delle mafie, organizzata ad Alghero da Libera
Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il sostegno
dell’amministrazione comunale. Cinquemila ragazzi provenienti da tutta
l’isola hanno invaso la cittadina richiamati dallo slogan “Terra,
solchi di verità e giustizia”, per una giornata di festa che
culminata, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Foggia
e con altri 4000 luoghi in tutt’Italia, con la lettura dei nomi delle
vittime innocenti.
Tra questi, anche quelli diEmanuela Loi (l’agente
di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio in cui perse la
vita anche il giudice Borsellino), diBonifacio Tilocca (padre del
sindaco di Burgos e ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e
del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.
“Mia sorella è morta nella strage di via D’Amelio ma il suo sogno era
di fare l’insegnante” ha detto Claudia Loi rivolgendosi ai tantissimi
bambini delle scuole primarie presenti sotto il palco di piazza Sulis.
“Sono passati ventisei anni dalla sua morte ma noi familiari non
proviamo un sentimento di odio nei confronti dei mafiosi ma solo un
desiderio di giustizia, di pace, di memoria e di legalità. E il valore
della legalità deve essere appreso fin da piccoli perché, come disse
il giudice Caponnetto, la mafia teme la scuola più della giustizia”.
“Se questa Giornata della Memoria cade di 21 marzo è perché quella di
oggi è una festa” ha affermato Pino Tilocca, figlio di Bonifacio
Tilocca.
“Noi sentiamo il vostro affetto e questo ci dà la forza di
continuare a incontrare i più giovani nelle scuole di tutta la
Sardegna”.
“Non è vero che la questione delle mafie non ci tocca, riguarda invece
tutti” ha detto nel suo intervento a nome degli studenti presenti ad
Alghero il giovane Emanuele Corongiu. “Purtroppo la lista delle
vittime innocenti ogni anno cresce. Questo non significa che non
dobbiamo avere paura delle mafie ma che dobbiamo stare assieme per
farci coraggio. Perché alla fine vinceremo noi. Non possiamo più stare
in silenzio”.
Aperta dalla musica della cantante Chiara Effe e del suo gruppo
(recente vincitrice del premio nazionale “Musica contro le mafie”), la
mattinata è iniziata con gli interventi istituzionali e di saluto,
portati innanzitutto da Giampiero Farru, referente di Libera Sardegna
e presidente di Sardegna Solidale. “Il 21 marzo nasce da intuizione di
don Ciotti che rimase colpito dal dolore di una madre che chiedeva di
ricordare suo figlio ucciso dalla mafia ma di cui mai nessuno parlava.
Oggi diamo a tutte le vittime la stessa dignità.
Da questa piazza di
Alghero parte dunque il coro che si unisce alle altre piazze d’Italia
e del mondo. Le mafie hanno più paura delle scuole che delle prigioni,
della cultura che delle armi: ecco perché diciamo grazie agli studenti
e ai dirigenti scolastici che oggi sono qui, veri testimoni di
giustizia, invitandoli a tenere gli occhi aperti perché oggi le nuove
mafie hanno cambiato pelle”.
Nel suo intervento, il sindaco Mario Bruno ha ringraziato tutti i
volontari presenti ad Alghero: “Oggi è una giornata particolare,
perché non soltanto si leggono i nomi delle vittime innocenti ma
perché siamo qui a dare una risposta contro la criminalità in qualità
di cittadini organizzati. Tutti noi dobbiamo impegnarci concretamente
perché ci siano sempre più amministrazioni, istituzioni e imprese
capaci di farsi risposta ed essere protagoniste del cambiamento”.
Si è rivolto ai giovani anche il vescovo di Alghero, monsignor Mauro
Maria Morfino: “Noi oggi ricordiamo le vittime delle le mafie che
hanno sparso il sangue ma ci sono mafie molto piccole e giornaliere
che sono terribili come quelle grandi. Le grandi mafie nascono in un
luogo dove la gente non si rende conto di avere atteggiamenti mafiosi.
La vostra presenza ci fa dunque sperare che voi possiate essere
promotori di un mondo non violento”.
Dal palco di Alghero ha portato il saluto e l’adesione dell’iniziativa
da parte dell’amministrazione regionale l’assessore alla sanitàLuigi
Arru (“Vi stiamo accanto nella vostra battaglia e ribadiamo il nostro
impegno in prima linea contro la corruzione”), mentre il vicequestore
di Sassari Maurizio Terlizzi ha ricordato il sacrificio di tanti
rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura, e la
necessità che la società civile rifiuti “ogni logica di sopraffazione
e di violenza”.
Sulla stessa line anche il presidente del Co.Ge Sardegna Bruno
Loviselli (“Vogliamo dire un no forte a tutte le mafie”) e diSalvatore
Serra, vice prefetto vicario Sassari: “Questa è una giornata di grande
valore simbolico che serve a mantenere vivo l’esempio di chi è caduto
e a ringraziare chi nei territori contrasta la criminalità. Proprio
perché la mafia colpisce tutti che tutti devono dare il loro
contributo”.
La manifestazione si è chiusa con le parole di don Luigi Ciotti (in
collegamento da Foggia, sede della manifestazione nazionale della
Giornata) e con la musica di Chiara Effe.