Il Pecorino etico solidale è volato a PyeongChang in Corea del Sud
dove sono in corso dal 9 al 25 febbraio i Giochi Olimpici invernali
2018, ed è presente a Casa Italia, sede del Coni.
Si tratta della Ricetta tipica del Pecorino, frutto dell’accordo di
filiera tra Coldiretti Sardegna, Fdai e Biraghi, l’azienda piemontese
leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti
caseari. Un accordo storico, nato nel marzo del 2017 nel momento di
maggiore crisi per i pastori, quando il prezzo del latte era crollato
a 50-60 centesimi al litro ed il prezzo del Pecorino romano oscillava
intorno ai 4,20 euro al kg.
Un accordo dal forte valore etico, in cui il caseificio che lavora
solo latte 100% italiano scelse di andare controcorrente rispetto ai
prezzi di mercato e di pagare il Pecorino romano acquistato dalla
Cooperativa allevatori Sulcitani di Carbonia a 6,20 euro al kg,
garantendo una equa remunerazione ai pastori. Accordo solido che
prosegue anche adesso che il mercato del Pecorino romano è in netta
ripresa acquistando il pecorino dalle Cooperativa pastori di Dorgali.
“Una scelta che guarda al futuro, alla collaborazione, alla filiera
basata sulla trasparenza, la lealtà ed il rispetto sia di chi lo
produce e sia di chi lo consuma – evidenzia il presidente di
Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Perché chi rispetta il
produttore è leale e trasparente anche con il consumatore, crede nel
valore e qualità dei prodotti italiani e condivide le ragioni
economiche sottostanti alla tracciabilità dell'origine della materia
prima”.
“Una risposta patriottica alle speculazioni e alle ambiguità, ha
rappresentato una speranza per tutto il comparto in un momento davvero
difficile - ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba-.
Abbiamo messo le basi, grazie ad un azienda lungimirante, anche ad un
nuovo modello che guarda lungo tutto la filiera e che sta riscuotendo
anche il favore dei consumatori. La risposta infatti sta andando oltre
ogni più rose aspettativa (nel primo anno hanno acquistato 1000
quintali di Pecorino romano) ed è un prodotto che nonostante la
giovane età si è già posizionato nel mercato”.
Nei primi 10 mesi di vita, il Pecorino Solidale Biraghi, ha
riscontrato numerosi successi, arrivando ad essere distribuito in più
di 2000 punti vendita sul territorio italiano.
A livello di aree geografiche si registra, a dicembre 2017, una
distribuzione ponderata pari al 29% su tutta Italia, 39% al
Nord-ovest, 27% al Nord-est, 18% nel Centro + Sardegna e 22% al Sud.
I
picchi più alti si trovano in Piemonte e Sardegna, rispettivamente
con il 51% e il 45% di distribuzione ponderata.
La Biraghi è fornitore ufficiale di Casa Italia in occasione dei XXIII
Giochi Olimpici Invernali 2018 e tra i prodotti che ha portato nella
sede del Coni a PyeongChang è presente il Pecorino solidale, quello
che definiscono “un prodotto davvero speciale, che non solo
rappresenta la quint’essenza dell’italianità ma anche una importante
innovazione di filiera”.
“Il Pecorino Etico Solidale – dicono ancora dalla Biraghi - è
portatore di un valore che da sempre ispira anche i partecipanti alle
manifestazioni olimpiche: lo spirito di collaborazione, che permette
di raggiungere importanti risultati unendo le forze. La stessa
filosofia, 100% Italiano, che ha portato Biraghi Spa a sostenere una
categoria in difficoltà”.
Gli ospiti di Casa Italia avranno modo di conoscere da vicino e
apprezzare il grattugiato fresco del Pecorino solidale, frutto della
combinazione unica di due eccellenti formaggi italiani: 70% Pecorino
Romano e 30% Gran Biraghi.
“Un orgoglio per tutti i pastori sardi – sottolinea Battista Cualbu -
perché abbiamo una vetrina internazionale, una delle migliori
possibili per il cibo perché il nostro pecorino sarà nella casa dello
sport, le Olimpiadi”.
PREZZO DEL LATTE. Intanto il prezzo del Pecorino romano, nel silenzio
totale, continua a salire in media di 1 punto percentuale alla
settimana. Nell’ultima rilevazione della scorsa settimana Clal lo da a
7,80 euro al kg, +2,67% rispetto a 7 giorni prima (con punte oltre gli
8 euro). Crescita, rispetto ai 4,20 euro che un anno fa ha determinato
il crollo del prezzo del latte a 50-60 centesimi, dell’85,7% (da 4,20
a 7,80 euro/kg) con punte del 100%.
Un trend di crescita che non è stato applicato per il latte come
avvenuto invece quando è crollato il prezzo del Romano.
La crescita del prezzo del latte, infatti, quest’anno rispetto alla
scorsa annata, si è fermata al 41,7% (da 60 a 85 centesimi/litro).
Se applicassimo lo stesso trend del prezzo del Romano al latte la
remunerazione di quest’ultimo ai pastori dovrebbe oscillare tra 1,11 a
1,21 euro/litro.
4,20:0.60 = 7,80: X X = 7,80*0,60/4,20 X = 1,11 EURO LITRO
Questa differenza costa ai pastori intorno Agli 80 milioni di euro,
circa il doppio rispetto ai 45 milioni di euro bilanciati dalla
Regione per la crisi dello scorso anno.
Gli stessi pastori sui quali i trasformatori l’annata scorsa hanno
scaricato il crollo del Pecorino romano pagando il latte a 60
centesimi: una perdita stimata da Coldiretti Sardegna in 130 milioni.