“Saremo noi rappresentanti del territorio ad indicare come devono essere spese le risorse
del PNRR, non possiamo accettare un progetto di sviluppo che non risponda alle esigenze
della Sardegna”. Con questo monito la Provincia di Sassari, i sindaci del nord Sardegna, i
presidenti delle Unioni, le Comunità montane, la Rete metropolitana e il T.I.P.S.
scenderanno in campo a Nule, martedì 7 dicembre con un documento da inviare al
governo che non accetterà l’imposizione di una linea programmatica senza il
coinvolgimento diretto degli amministratori.
Una presa di posizione chiara e decisa che
non lascia spazio a scelte che non siano dettate e condivise da chi il territorio lo vive e lo
amministra.
La Sardegna ristagna da decenni uno stato di abbandono programmatico che
ha congelato settori vitali di una terra che si nutre di sviluppo sostenibile, turismo interno e
costiero, filiere agroalimentari d’eccellenza, attrattori culturali e ambientali che non
intercettano i flussi del turismo mondiale e di un patrimonio immateriale mai messo a
sistema. Considerato che le indicazioni del PNRR hanno come obiettivo realizzare una
coesione sociale e territoriale, è importante quanto mai fondamentale, che le risorse
disponibili rispondano a questi principi e che diano linfa vitale ad un territorio unito,
raggiungibile, coeso e interconnesso. Pertanto si ritiene assolutamente necessario che gli
interventi vengano dirottati sul territorio per combattere lo spopolamento dei piccoli centri,
migliorare la qualità della vita dei residenti, potenziare i servizi e le infrastrutture, attrarre
investimenti dall’esterno, creare nuove imprese in grado di favorire l’occupazione e lo
sviluppo di solidi processi di internazionalizzazione per le produzioni e i servizi locali.
Gli
interventi sulle infrastrutture di collegamento verso i centri più popolati, la connettività e le
reti ( 5 g e BUL), lo sviluppo locale e la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili e la
transizione energetica, gli investimenti sul capitale umano e nella scuola, una sanità
territoriale a misura d’uomo sono i punti cardine dello sviluppo del nostro territorio e per i
quali è impossibile immaginare l’assenza dei sindaci nella programmazione e pretendere
uno sviluppo armonico ed equilibrato. Un occhio di riguardo al potenziamento della
portualità turistica e ai collegamenti con l’interno: la modernizzazione delle infrastrutture fa
parte di un piano di sviluppo integrato che punta ad un offerta dei servizi più dinamica e al
passo coi tempi con l’obiettivo di catalizzare i flussi turistici nell’entroterra e
destagionalizzare un’economia turistica che deve funzionare non solo nei mesi estivi.
Senza contare che questo intervento potrebbe contribuire a ridurre la fuga di cervelli che
purtroppo nell’ultimo ventennio ha visto migliaia di giovani scegliere di emigrare per
concretizzare il proprio futuro. “Non possiamo permettere che la Sardegna si impoverisca
in questo modo- spiega in conclusione l’amministratore Pietro Fois-. “Non siamo
interessati a politiche che piombano dall’alto e ci vengono dettate da chi non sa leggere le
dinamiche della nostra terra. A Nule il nostro messaggio sarà perentorio. Siamo pronti,
uniti come mai è accaduto prima, a delineare il futuro della Sardegna”.