Educazione alimentare ma anche con prodotti sardi di stagione

-
  "Venerdì 11 giugno 2021 si è tenuta la prima festa nazionale per l’educazione alimentare nelle scuole organizzata da Coldiretti all’interno della tenuta del Presidente italiano a Castel Porziano vicino Roma. All’evento hanno preso parte lo stesso Sergio Mattarella, il Vicepresidente della FAO, vari ministri italiani e delegazioni di scolaresche arrivate da tutto il territorio statale italiano, Sardegna compresa." Comincia così una nota della Associazione Torra Sardigna che prosegue : " Lo scopo dell’iniziativa è quello di formare i consumatori di domani sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti attraverso la creazione di fattorie didattiche. Il ministro delle politiche agricole Patuanelli ha ricordato che la sostenibilità alimentare coinvolge sia le imprese sia i singoli cittadini. Il ministro dell’istruzione Bianchi, rivolgendosi ai bambini presenti, ha ricordato che l’educazione alimentare è un pilastro della scuola. Il presidente sardo di Coldiretti, Battista Cualbu, ha dichiarato che “La vera promozione e la valorizzazione delle eccellenze dell’agroalimentare italiano passano dall’educazione e che solo le scuole ci possano dare una mano ed essere i veri alleati dei consumatori del futuro per esaltare le nostre eccellenze”.

   Queste condivisibilissime dichiarazioni di intenti - commenta per Torra! Sardigna , Gabriele Fenu - riportano il nostro pensiero alle iniziative già realizzate negli ultimi tre anni attraverso il programma “Frutta e verdura nelle scuole” promosso dall’Unione Europea e realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con quello della Salute, con le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. La missione del programma è quella di divulgare il valore e il significato della stagionalità dei prodotti e di sensibilizzare gli alunni al rispetto dell’ambiente e alla riduzione degli sprechi alimentari. LA VISIONE DI TORRA “Per un consumo consapevole della frutta e della verdura - sostiene ancora Gabriele Fenu - occorrerebbe optare per la distribuzione di prodotti freschi del territorio sardo”. “Nell’ultima edizione del programma ministeriale notiamo delle evidenti contraddizioni - continua Gabriele Fenu - e non comprendiamo come i dirigenti scolastici possano aderire a progetti che inducono alunne e alunni sardi a consumare frutta fuori stagione prodotta e confezionata nel Nord Italia, insapore e dall’alto costo economico e ambientale tenendo in considerazione anche il trasporto, alla faccia del concetto di chilometro zero, della stagionalità e della territorialità”. Come esempi pratici di prodotti distribuiti nel mese di maggio 2019 nelle scuole della Sardegna centrale possiamo citare le mele prodotte a Bolzano e confezionate a Ravenna quando la produzione naturale delle mele va da fine agosto alla metà di ottobre.

   Oppure le fragole, prodotto che in Sardegna vanta eccellenze, prodotte a Mantova e confezionate a Verona. Il coordinamento Torra invita i dirigenti scolastici a rifiutare e i tavoli gestionali a valutare con maggiore attenzione la bontà dei progetti proposti dai ministeri italiani e dei prodotti distribuiti alle nostre figlie e ai nostri figli, donne e uomini del domani, che non ci piace definire come consumatori ma come futuri attori della nostra società e della nostra cultura. “Basterebbe prendere ispirazione - conclude Gabriele Fenu - da alcuni esempi virtuosi come quello di Laore Trexenta che ha promosso il consumo dei prodotti locali nelle mense di asili e scuola della zona con l’iniziativa “Mense a chilometro zero” in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Trexenta e con la ASL di Cagliari; o come il progetto “Ristorazione scolastica sostenibile a chilometro zero” promosso dall’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla, Coldiretti, e Istituto Comprensivo di Ales che ha portato al bando degli snack e delle merendine preconfezionate a scuola sostituite dai prodotti freschi del territorio”. La scuola sarda che vogliamo, - conclude la nota - assieme alla famiglia, deve educare al senso critico, alla territorialità e alla stagionalità delle produzioni, al rispetto e alla valorizzazione del tessuto economico nazionale sardo."