Sorso: vaccino per gli over 80 ma in trasferta a Sassari - Il sindaco contesta la decisione

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  Per niente convinto dell'opportunità di trasferire a Sassari gli ultraottantenni del paese per sottoporsi alla vaccinazione, il sindaco di Sorso,Fabrizio Demelas, ha indirizzato una nota ai vertici della sanità sarda. a cominciare dall'assessore, che per quanto formulata in termini di formalità istituzionale, lascia trasparire un forte dissenso per un provvedimento del quale chiede la revoca sollecitando l'apertura di un centro vaccinale proprio a Sorso.

  Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera di Demelas. " Apprendiamo non senza un certo sconcerto, se si considerano le criticità che negli ultimi giorni hanno interessato i grandi Hub vaccinali della Sardegna, tra le quali le lunghe attese cui sono stati costretti anziani e persone fragili, della decisione di convocare per la prosecuzione della campagna vaccinale gli ultrasettantenni residenti a Sorso presso l’Hub allestito in Promocamera a Sassari. Ciò nonostante nei locali adiacenti la Casa della Salute di via Dessì a Sorso, dove la vaccinazione degli ultra ottantenni è ancora in corso con la somministrazione del richiamo, siano state inoculate ad oggi circa 800 dosi in condizioni di massimo confort e assoluta sicurezza.

   Da più di un anno a questa parte ormai, dall’inizio della pandemia, come Sindaco e autorità sanitaria locale, assieme agli altri amministratori miei collaboratori e ai dipendenti dell’Ente, con tanto spirito di abnegazione e pochi mezzi a disposizione, cerchiamo di fare tutto quanto è nelle nostre forze e possibilità per tutelare e salvaguardare al meglio la salute dei nostri concittadini. Abbiamo affrontato giorno dopo giorno ogni tipo di difficoltà, fianco a fianco alla nostra Comunità, che ha cercato spesso in noi il conforto e il supporto necessario per andare avanti.

  Abbiamo fatto anche da stampella, quando è stato il caso, orgogliosi di metterci a disposizione, ad un sistema sanitario per ragioni strutturali spesso in gravi difficoltà, abbiamo sofferto col nostro tessuto produttivo le intemperie della crisi economica che la pandemia sta determinando e acuendo sempre più, abbiamo supportato, per non dire interamente sopportato sulle nostre spalle, con relativi costi a carico dei nostri già provati bilanci comunali, tutta la logistica per la campagna di screening “Sardi e Sicuri” in cui abbiamo creduto, nonostante più di un’osservazione ci sarebbe da fare sulla tempistica di esecuzione, abbiamo infine contattato, facendo noi da centro unico di prenotazione i nostri concittadini ultra ottantenni, e li abbiamo letteralmente accompagnati, anche andandoli a prendere al loro domicilio, nei locali da noi allestiti, sanificati, riscaldati, per la somministrazione del vaccino anti covid, sempre fermamente convinti che una campagna vaccinale diffusa e capillare sarebbe stata l’arma che ci avrebbe consentito di uscire dal tunnel della pandemia.

   Chiedere ora a cittadini ultrasettantenni, laddove ciò può essere accettabile, anche se non sempre la soluzione più intelligente, per categorie appartenenti a fasce di età più giovani, di spostarsi lontano dal luogo di residenza, per affrontare lunghe file, ancora più lunghe attese, quando non pericolosi assembramenti, significa spingere gli assistiti più deboli e fragili esattamente nella direzione opposta a quella verso la quale dovremmo tendere tutti insieme, rischiando di disincentivare la partecipazione e di allontanare dalla vaccinazione coloro che non hanno le forze per affrontare il sovraffollamento e le attese dei grandi Hub.

   Vi chiedo quindi di rivedere con urgenza l’attuale strategia e organizzazione della campagna vaccinale, prevedendo l’attivazione permanente, tra gli altri che saranno utili e necessari per migliorare la performance vaccinale e decongestionare l’Hub principale di Sassari, di un Punto Vaccinale Territoriale (PVT) a Sorso - conclude il sindaco di Sorso - presso i locali comprovatamente idonei e disponibili adiacenti alla Casa della Salute di Via Dessì, i quali per altro sarebbero in grado se servisse di accogliere assistiti anche dai territori limitrofi. "