E’ iniziato il contro alla rovescia per portare in Sardegna il
riconoscimento ufficiale del Pecorino più grande del mondo. Il
prestigioso traguardo potrebbe essere tagliato (il condizionale è
d’obbligo in attesa dell’ufficialità) a Loculi domenica prossima (19
luglio) alle 18.30 dove è atteso il giudice della Commissione Guinness
World Record Lorenzo Veltri che dovrà convalidare e certificare che
“Il Gigante del Cedrino”, il pecorino prodotto in piazza a Loculi a
maggio del 2019 dai pastori della bassa Baronia, è il più grande mai
prodotto nel mondo, superando Ascoli Piceno, che da dieci anni detiene
il record.
L’impresa è targata Comune di Loculi in collaborazione con la società
Primore design&comunicazione, e il sostegno e sponsorizzazione di
Coldiretti Nuoro Ogliastra.
Le prove tecniche di record nascono nel 2017, all’interno della
manifestazione “Primavera nel cuore della Sardegna” ideata dalla
Camera Commercio di Nuoro, quando fu realizzata una forma di pecorino
da 1500 litri di latte; l’anno successivo se ne fece una con 1.650
litri.
La prova di forza che porterà al record arriva la scorsa
primavera, il 12 maggio 2019, quando i litri di latte ovino utilizzati
furono addirittura 4500 litri, dando vita al Gigante del Cedrino.
Per
realizzarlo è stata utilizzata una forma in legno gigante, progettata
da Anna Pitzalis della Primore Design&Comunicazione di Orroli e
realizzata dalla falegnameria Ligas di Nurri, di 165 centimetri di
diametro e 60 centimetri di altezza.
I 4.500 litri di latte provenivano dalla cooperativa La Rinascita di
Onifai presieduta da Francesco Succu e diretta da Salvatore Saggia,
dove conferiscono i pastori dei cinque Comuni della bassa Baronia:
oltre Onifai, Loculi, Orosei, Irgoli e Galtellì.
A trasformarli nel
“Gigante del Cedrino”, ci hanno pensato 50 pastori di Loculi e dei
Comuni limitrofi guidati dai mastri casari Pietro Deledda e Luigi
Costa utilizzando 33 calderoni di rame (lapiolos).
Tutte le procedure,
durate quattro ore, sono state seguite e verbalizzate dal notaio
Alessio Sanna di Nuoro.
Attualmente il record de 'Il più grande formaggio del mondo di latte
di pecora' - (Largest block of cheese - sheep’s milk) iscritto nel
libro dei Guinness world record lo detiene la città di Ascoli Piceno
grazie ad un pecorino che al momento della certificazione da parte del
Giudice, nel 2010, aveva 9 mesi di stagionatura, un peso di 534,7
chilogrammi, un diametro di 158 centimetri e un altezza di 29
centimetri.
“Un record-simbolo per la Sardegna ed il centro in particolare che
abbiamo sponsorizzato fin dall’inizio sostenendo l’iniziativa
dell’amministrazione comunale di Locoli – dice il presidente di
Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis.
Per noi ha un valore
particolare, visto il ruolo che la pastorizia, soprattutto nel centro
Sardegna, rappresenta non solo dal punto di vista economico ma anche
sociale, culturale ed identitario”.
La Sardegna conta quasi il 50% del patrimonio ovino italiano, circa 12
mila pastori che danno lavoro a circa 25 mila persone, tre pecorino
con il marchio Dop: il Romano (prodotto per oltre il 90% in Sardegna,
è il più importante pecorino della Ue in termini di produzione e
valore generato) il Fiore sardo (il formaggio dei pastori tra i più
antichi d’Europa) e Sardo, una Igp con l’agnello.
Non solo, siamo
anche la prima la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica
l'allevamento degli animali al pascolo (il 70 % della superficie
isolana) con le pecore che si nutrono per l’80% dalle essenze
foraggere spontanee o coltivate rendendo inscindibile il legame dei
pecorini e della carne con il territorio.
Grazie al pascolamento è
stato, inoltre, forgiato il paesaggio isolano.
“Il settore della pastorizia, grazie alla Provincia di Nuoro -
evidenzia il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra
- gode anche del riconoscimento Unesco per il Pastoralismo, quale
patrimonio dell’Umanità, attraverso il canto a tenore, espressione di
questo mondo.
Ecco perché con i nostri soci sosteniamo questa
importante iniziativa che va aldilà del semplice record ed assume
valori più alti”.