Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari (PUP),
al quinto anno di attività, raggiunge quest'anno per la prima volta i
50 studenti iscritti.
"Un bel traguardo - dice il Prof. Emmanuele Farris, delegato del
Rettore per il PUP - che ci stimola a migliorarci sempre. Ma al di là
del numero, sottolineo che dei nostri 50 studenti, ben 29 sono nuovi
immatricolati. Per la prima volta siamo presenti in 5 istituti
penitenziari sardi - con Oristano che si aggiunge ad Alghero, Nuoro,
Sassari e Tempio - e in 3 istituti peninsulari (Asti, Cuneo, Udine).
Abbiamo studenti in tutti i circuiti di detenzione, dalla media
sicurezza al 41bis".
Numeri importanti quindi per il PUP dell'Università di Sassari, i cui
iscritti in regime di detenzione studiano prevalentemente nei
dipartimenti di Agraria, Giurisprudenza, Storia e Scienze Umanistiche
e Sociali.
Nuovi servizi per il PUP Uniss: iscrizioni in carcere e accoglienza.
La qualità si costruisce migliorando i servizi che arrivano
all'interno degli istituti penitenziari per i detenuti che vogliono
intraprendere un percorso di studi universitari: anche quest'anno
docenti e amministrativi dell'ateneo turritano hanno effettuato
l'Orientamento per diplomati nei mesi di giugno-luglio 2018.
"Successivamente, visto l'alto numero di manifestazioni d'interesse
per i nostri corsi, abbiamo istituito due nuovi servizi: il supporto
amministrativo per le iscrizioni in carcere nei mesi di ottobre e
novembre, e l'accoglienza in ingresso di cui ci stiamo occupando
sistematicamente.
Riteniamo doveroso che tutti gli studenti, anche
all'interno di un istituto penitenziario, percepiscano la vicinanza
dell'istituzione universitaria e abbiano un contatto diretto con i
referenti del corso di studi prescelto, per definire le tappe del
percorso e individuare le prime materie da studiare" precisa il Prof.
Farris. Un'azione capillare che richiede l'adesione di un numero
elevato di docenti (11 referenti dei dipartimenti e dei corsi di
laurea) e di personale amministrativo dell'Università (16 unità).
Libri di testo grazie al sostegno dell'ERSU. Contemporaneamente, in
queste settimane vengono distribuiti i testi di studio acquistati con
i fondi erogati da ERSU Sassari, partner fondamentale di questo
progetto. Ma il 2018, e ancor più il 2019, sarà caratterizzato da uno
sforzo importante da parte del PUP per attività indirette, sia verso
gli studenti sia verso detenuti non iscritti ai corsi universitari.
Bando per 23 tutor. Per sostenere gli studenti detenuti, l'ateneo ha
messo in moto le risorse derivanti dal fondo premiale da 220.000 euro
ricevuto (unico ateneo in Italia) nel 2018 dal MIUR: Il bando per 23
posizioni da tutor scade il 15 gennaio alle 12 -è pubblicato sul sito
dell'Università di Sassari:
https://www.uniss.it/bandi/bando-23-contratti-di-tutor-il-polo-universitario-penitenziario-pup-nellambito-del-progetto-miurpup2018
e a partecipare se ne hanno i requisiti.
Corso ad Alghero per detenuti non universitari. Per il secondo anno
consecutivo, grazie alla collaborazione con la Direzione
penitenziaria, verrà realizzato ad Alghero un corso di 8 seminari
mensili, da novembre 2018 a giugno 2019, richiesto dai detenuti e
progettato insieme a loro, che quest'anno esplora le potenzialità e le
criticità del comparto ittico (lo scorso anno era stato dedicato al
comparto agro-zootecnico).
Un piano di comunicazione innovativo. "Nel 2019 dedicheremo tempo e
risorse per attività di comunicazione, di formazione e informazione
sul Polo Universitario Penitenziario. Far sapere all'opinione pubblica
quello che facciamo, fare sistema con altre istituzioni e con il terzo
settore, è una parte fondamentale della nostra strategia", dichiara
ancora Farris. Per questo l'Università di Sassari ha progettato un
piano di comunicazione specifico per il Polo universitario
penitenziario, innovativo, che si configura come best practice
comunicativa a livello nazionale
(https://www.uniss.it/uniss-comunica/unisspress/pup-un-piano-di-comunicazione-il-polo-universitario-penitenziario-uniss).
Per il Rettore Rettore Massimo Carpinelli, "L'Università di Sassari
quindi non considera i 50 iscritti un punto di arrivo, ma un punto di
partenza, in un'ottica di miglioramento continuo delle proprie
politiche di inclusività destinate ad utenze con esigenze specifiche,
tra le quali appunto gli studenti in regime di detenzione – afferma
Carpinelli - In questo ambito saranno anche potenziate le sinergie con
gli altri 28 atenei italiani che realizzano attività di didattica in
ambito penitenziario, riuniti da Aprile 2018 nella Conferenza
Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP), in cui Ateneo
turritano ha un ruolo di coordinamento, facendo parte insieme a
Torino, Pisa, Padova e Napoli Federico II del direttivo nazionale in
carica".