E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative
Uecoop sull’ultimo report Istat dedicato alle “Condizioni di vita,
reddito e carico fiscale delle famiglie nel 2017”. Una dinamica
preoccupante – sottolinea Uecoop – anche in relazione a fenomeni di
esclusione sociale che tendono a colpire le fasce d’età più deboli dal
punto di vista economico, con pesanti ripercussioni anche sulla
possibilità di ricevere cure e assistenza in caso di bisogno. A fronte
di una situazione italiana dove ci sono oltre 4 milioni di pensionati
che prendono meno di 750 euro al mese di cui un terzo addirittura non
arriva a 500 euro al mese – sottolinea Uecoop - la gestione della
terza età diventa un punto fondamentale del welfare sia sul fronte
pubblico che su quello privato con la necessità di un sempre maggiore
coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali e di assistenza
che operano sul territorio nazionale.
Anche perché – rileva Uecoop –
la popolazione over 65 è destinata ad aumentare a 20 milioni entro il
2050.
Intanto dei 5,5 milioni di anziani in stato di grave deprivazione che
risiedono in Europa più di un quarto è concentrato in Italia che
registra la situazione più drammatica tra i Paesi fondatori
dell’Unione, mentre fanno peggio solo alcuni Stati dell’Est entrati di
recente nella Ue come ad esempio la Bulgaria che ha il 37,5% degli
over 65 in uno stato di grave deprivazione materiale, la Romania che
ha il 22,5%, la Lituania al 17,3% o la Croazia con il 14,5% spiega
un’analisi di Uecoop su dati della Commissione Ue per gli affari
sociali. Mentre sempre oltre l’ex Cortina di ferro si posizionano
meglio dell’Italia l’Ungheria di Orban con il 10,2%, la Slovacchia con
l’8%, la Polonia con il 5,9% o la Repubblica Ceca con il 3%.
La sfida del futuro – continua Uecoop – è quella di potenziare
l’assistenza pubblica e privata attraverso il meglio delle
professionalità che si potranno mettere in campo a fronte di 12,2
milioni di italiani che – sottolinea Uecoop – rinunciano a curarsi per
difficoltà economiche e oltre 7 milioni che si sono indebitati per
farlo e 2,8 milioni che hanno venduto casa per pagarsi delle cure
mediche secondo il Censis. In questo scenario è necessario potenziare
un sistema di welfare che valorizzi – conclude l’Unione europea delle
cooperative Uecoop – la parte più avanzata quel mondo cooperativo per
affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando
risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il
lavoro e l’occupazione.