Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, conferma “una sensazione
di ottimismo per una stagione che si preannuncia positiva e che, se il
barometro non farà scherzi, potrebbe dare buone soddisfazioni”.
Da giugno a settembre, in soli quattro mesi, negli alberghi italiani e
negli esercizi ricettivi complementari si registrano oltre 260 milioni
di pernottamenti, più del 60% del totale annuo.
Significativo l’apporto dei turisti stranieri, che contribuiscono con
circa il 51,3% degli arrivi e fanno segnare un incremento delle
presenze di quasi il 40% rispetto all’estate di dieci anni fa.
La top five dei nostri clienti affezionati vede ancora una volta in
cima alla classifica la Germania (con 6,5 milioni di arrivi durante
l’estate), seguita da Stati Uniti e Francia (2,3 mln), Regno Unito
(1,9 mln) e Paesi Bassi (1,5).
Durante l’estate le imprese italiane del turismo danno lavoro a più di
un milione e duecentomila lavoratori dipendenti, cinquecentomila dei
quali occupati con contratto di lavoro a tempo determinato.
Nel ricordare il grande contributo che il turismo offre alla creazione
di posti di lavoro, Bocca evidenzia che “i contratti a termine sono
indispensabili per far fronte all’estrema elasticità della domanda che
contraddistingue il mercato delle vacanze” e “sottolinea la necessità
di trattare la materia con estrema cautela, evitando che ipotesi
affrettate di riforma della legge mettano in condizioni di incertezza
mezzo milione di lavoratori e rischino di compromettere il delicato
equilibrio su cui si fonda l’organizzazione del lavoro nel settore
turismo”.