L'iniziativa organizzata dal Circolo Culturale Sardegna di Monza,
Vimercate e Concorezzo in collaborazione con il Cenacolo dei Poeti e
Artisti di Monza e Brianza, con il Patrocinio della Regione Sardegna
Assessorato del Lavoro, della Provincia di Monza e Brianza e del
Comune di Monza, ha visto una bella partecipazione di soci e di
cittadini, molto attenti e interessati.
Ha aperto l'incontro il Presidente del Circolo Sardegna, Gianni
Branca, coadiuvato da Salvatore Carta e dalla vice presidente del
Circolo Sardegna Ofelia Usai.
Presenti il poeta e musicista, nipote di Emilio Lussu, Gino Quartu di
Armungia, e Annina Pennati, attrice e poetessa di Monza, Maria
Organtini, Presidente del Cenacolo dei Poeti e Artisti. Molto belle le
Poesie, sulle Montagne della Sardegna e della Lombardia e sulla Grande
Guerra, lette da Ofelia Usai , da Maria Organtini e da Annina Pennati.
Gradite le belle musiche e canzoni suonate da Gino Quartu con
l'armonica a bocca a cominciare da Non Potho Reposare.
Sono inoltre intervenuti, il già Assessore al Commercio del comune di
Monza Carlo Abbà e Sandro Belli.
Presidente del coro Fioccorosso di Monza, con il quale si sta
collaborando per il Gemellaggio con il Coro di Nulvi, guidato da
Gavino Senes che si terrà a Monza il 12 maggio 2018 nella Chiesa del
Carmelo alle ore 21 , e nella Chiesa della Madonna delle Grazie alla
Messa di mezzogiorno Domenica 13 Maggio.
La Mostra sulle Montagne e sulla Grande Guerra erano dedicati a
Emilio Lussu, alla Brigata Sassari, e al Poeta Salvatore Sini, che
scrisse alla sua innamorata, poco prima di partire per la Grande
Guerra con la Brigata Sassari, la poesia Adiosa, che poi musicata dal
maestro Peppino Rachel, divento' la più bella Canzone d'amore della
Sardegna, appunto NON POTHO REPOSARE.
Finita la guerra il 4 Novembre 1918, con la Vittoria Italiana, Badore
Sini torna a Casa a Sarule e scopre che la sua bella aveva sposato un
altro.
Un ricco buffet con vini e delizie della Sardegna ha concluso la
bella manifestazione culturale con qualche canto della montagna, per
esorcizzare la fine della pioggia che da giorni imperversa in Brianza.