Finisce con sette minuti di applausi Il barbiere di Siviglia, terzo
appuntamento della Stagione lirica 2017 di Sassari. Tornato al Teatro
Comunale dopo sette anni, il più noto melodramma buffo di Gioachino
Rossini è stato apprezzato nell’allestimento del Teatro Verdi di
Trieste, ideato dal regista Giulio Ciabatti e ispirato alle compagnie
di attori viaggianti. Puntualmente applaudite le più note arie
dell’opera, dalla celebre cavatina di Figaro a “Una voce poco fa” di
Rosina, da “La calunnia è un venticello” di Don Basilio a “A un dottor
della mia sorte” di Bartolo. La grande attesa per il Barbiere
sassarese è stata premiata al botteghino: il ‘tutto esaurito’ per la
prima di venerdì, la replica di domenica e anche per l’anteprima
giovani (1400 tra studenti e docenti da ogni angolo della Sardegna)
non si era mai registrato dall’apertura del Teatro Comunale.
Il cast, un mix tra gioventù ed esperienza, si è ben disimpegnato in
una partitura solo all’apparenza semplice. Il Figaro del trentenne
Gurgen Baveyan ha spiccato per agilità, mentre Enrico Iviglia ha dato
voce al tipico tenore rossiniano della scuola del bel canto.
Applauditissima la Rosina di Cecilia Molinari, così come il giocoso
Bartolo di Fabio Previati. Il pubblico ha tributato un particolare
apprezzamento per Giorgio Giuseppini, solidissimo Don Basilio, per la
Berta di Marta Mari - appena 25enne - oltre che per i due sardi del
cast, Nicola Fenu (Fiorello) e Fabrizio Mangatia (Un ufficiale).
L’Orchestra dell’Ente Concerti ha tenuto a battesimo la direzione di
Giulio Plotino, primo violino del “De Carolis” per questa Stagione e
al debutto assoluto sul podio.
Buona anche la prova della Corale “Canepa” istruita da Luca Sirigu. I
costumi sono di Filippo Guggia e le scene di Aurelio Barbato, le luci
di Tony Grandi. Domani, domenica, si replica alle 16,30