Carnevale a Ottana: arrivano le maschere Boes, Merdules e Filonzana

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  Ottana apre le porte al Carnevale con il primo grande appuntamento di Caratzas in Otzana, un ciclo di eventi animati in primis dalle maschere etniche del paese Boes, Merdules e Filonzana. In mattinata apriranno nel cuore del paese esposizioni di artigianato artistico e punti di degustazione di prodotti tipici locali. A partire dalle ore 10 aprirà il MAT (Museo Arte e Tradizioni). Verrà poi presentato il documentario Eminas e ammentos de carrasecare, a cura dell’Associazione culturale Sa Ilonzana. Alle 15 si terrà la vestizione delle maschere tradizionali ottanesi che a partire dalle 15:30 invaderanno i vicoli del centro con il loro fascino.

   Dalle 16:30 balli sardi in piazza San Nicola. Sos Boes, i buoi, indossano una maschera taurina che presenta decori e ornamenti e sulla spalla portano un fitto grappolo di campanacci, sas sonazzas. Inizialmente il passo cadenzato dei Boes da un particolare ritmo agli stessi campanacci, ma poi crea scompiglio tra la gente quando il Boe si scaglia contro il Merdule, suo padrone e domatore, che con il bastone, su mazuccu, o una frusta di cuoio, sa soca, cerca di riportare l’ordine. Sia Boes che Merdules vestono pelli di pecora. Questi ultimi sul capo portano su mucadore (un fazzoletto scuro), sul volto una maschera lignea antropomorfa, con tratti umani alcune volte grotteschi e bocche ghignanti.

   La figura femminile, sa Filonzana, è una lugubre vecchietta, gobba, che va in giro per le vie del paese tutta vestita di nero. E’ sempre intenta a filare la lana e minaccia di tagliare il filo che pende dalla conocchia se non le si offre da bere. Il filo di lana rappresenta la vita di chi le sta di fronte. Le maschere che indossano i Boes, i Merdules e la Filonzana sono autentici capolavori artigianali, dei veri gioielli di Sardegna. Il carnevale ad Ottana è un concentrato di ospitalità, divertimento e musica. E’ un appuntamento diventato irrinunciabile per molti visitatori.