L'evento nell’ambito delle iniziative culturali dedicate a Bernardoni,
architetto gesuita che ben 4 secoli fa lavorò in Sardegna e
Bielorussia
Gian Maria Bernardoni, padre gesuita e architetto, autore di un
importante progetto in Belarus - oggi Patrimonio dell’Unesco - prima
di raggiungere i territori dell’Europa Orientale, visse e lavorò in
Sardegna, dal 1578-1583, a lui si devono la progettazione del Collegio
di Santa Croce, a Cagliari e quella del Collegio gesuitico di
Iglesias, ma fu attivo anche nei cantieri dell’Ordine di Busachi e a
Sassari.
Lo scorso 15 e 16 febbraio a Minsk e Nesvizh, importanti appuntamenti
culturali sono stati dedicati a questo vero e proprio “uomo-ponte” che
collega idealmente occidente e oriente, Sardegna e Belarus: antico,
autentico simbolo di un rapporto che oggi è forte ed intenso, in molti
settori di reciproco interesse.
Un insieme di iniziative che ha compreso una mostra fotografica
dedicata alle opere del Bernardoni in Sardegna, una parte seminariale
internazionale con la partecipazione dello Storico dell’arte Giorgio
Pellegrini, (che ha anche tenuto due lezioni per gli studenti
dell’Università di Brest e dell’Università di Minsk) la proiezione di
una serie di documentari dedicati alla Sardegna e l’esibizione del
Gruppo a tenore “Su Consonnu de Santu Juanne de Thiesi”.
A Minsk il 15 febbraio l’iniziativa ha avuto luogo nel Museo Statale
Storico Nazionale, una delle strutture museali più importanti della
capitale, di oltre 2 milioni di abitanti. I 4 cantori a tenore di
Thiesi si sono esibiti nella seguente formazioneNino Uneddu
(oghe/mesaoghe), Salvatore Canu (basciu), Gavino Chighine
(mesaoghe/oghe), Antonio Brancazzu (contra), di fronte ad un pubblico
entusiasta di oltre 200 persone che ha accolto con calore
l’esibizione, oggetto, oltretutto, di un ampio servizio del
Telegiornale del Primo canale della Televisione nazionale di
Bielorussia.
A Nesvizh il 16 febbraio è seguita invece l’iniziativa dedicata
all’architetto Bernardoni. Nella Sala del Teatro del complesso
storico-museale del Castello di Nesvizh, (Patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco), il cui primo nucleo fu opera dell’architetto gesuita,
subito dopo il suo arrivo dalla Sardegna, è avvenuto l’incontro
speciale tra il Patrimonio immateriale dell’Umanità (il Canto a
tenore) e quello materiale (il Castello di Nesvizh).
Un emozionante
concentrato di musica, arte e cultura, di fronte a un folto pubblico,
rapito anche qui dall’esotica maestria del gruppo di Thiesi. Le sale
del Castello hanno dato anche un particolare lustro alla Mostra
fotografica “Giovanni Maria Bernardoni in Sardegna”, una panoramica
sull’opera del periodo sardo dell’architetto gesuita.
Nella parte seminariale è stato il Prof. Giorgio Pellegrini,
apprezzato storico dell’arte a sintetizzare l’esperienza sarda del
Bernardoni, che proprio nella nostra Isola (Cagliari, Iglesias,
Busachi, Sassari) acquisisce e matura esperienza e tecnica che saranno
alla base dei suoi capolavori in quei territori oggi appartenente al
moderno stato bielorusso ma allora governati dai Principi Radziwill.
Fu grazie al loro generoso mecenatismo che il Bernardoni potè metter
bene a frutto il mestiere acquisito in Sardegna, dove giunse quale
umile e abile padre muratore per trasformarsi in talentuoso
architetto.
Quest’uomo dunque, simbolo di un rapporto antico tra Sardegna e
Belarus, sarà al centro di nuove, prossime iniziative, che toccheranno
Nesvizh, Cracovia e Cagliari, tre città fondamentali nella sua opera,
con un percorso finalizzato alla riscoperta di questo architetto,
capace di unire, con il proprio talento, terre che quattro secoli fa
apparivano tra loro remote e irraggiungibili.
, architetto gesuita che ben 4 secoli fa lavorò in Sardegna e Bielorussia
Gian Maria Bernardoni, padre gesuita e architetto, autore di un
importante progetto in Belarus - oggi Patrimonio dell’Unesco - prima
di raggiungere i territori dell’Europa Orientale, visse e lavorò in
Sardegna, dal 1578-1583, a lui si devono la progettazione del Collegio
di Santa Croce, a Cagliari e quella del Collegio gesuitico di
Iglesias, ma fu attivo anche nei cantieri dell’Ordine di Busachi e a
Sassari.
Lo scorso 15 e 16 febbraio a Minsk e Nesvizh, importanti appuntamenti
culturali sono stati dedicati a questo vero e proprio “uomo-ponte” che
collega idealmente occidente e oriente, Sardegna e Belarus: antico,
autentico simbolo di un rapporto che oggi è forte ed intenso, in molti
settori di reciproco interesse.
Un insieme di iniziative che ha compreso una mostra fotografica
dedicata alle opere del Bernardoni in Sardegna, una parte seminariale
internazionale con la partecipazione dello Storico dell’arte Giorgio
Pellegrini, (che ha anche tenuto due lezioni per gli studenti
dell’Università di Brest e dell’Università di Minsk) la proiezione di
una serie di documentari dedicati alla Sardegna e l’esibizione del
Gruppo a tenore “Su Consonnu de Santu Juanne de Thiesi”.
A Minsk il 15 febbraio l’iniziativa ha avuto luogo nel Museo Statale
Storico Nazionale, una delle strutture museali più importanti della
capitale, di oltre 2 milioni di abitanti. I 4 cantori a tenore di
Thiesi si sono esibiti nella seguente formazioneNino Uneddu
(oghe/mesaoghe), Salvatore Canu (basciu), Gavino Chighine
(mesaoghe/oghe), Antonio Brancazzu (contra), di fronte ad un pubblico
entusiasta di oltre 200 persone che ha accolto con calore
l’esibizione, oggetto, oltretutto, di un ampio servizio del
Telegiornale del Primo canale della Televisione nazionale di
Bielorussia.
A Nesvizh il 16 febbraio è seguita invece l’iniziativa dedicata
all’architetto Bernardoni.
Nella Sala del Teatro del complesso
storico-museale del Castello di Nesvizh, (Patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco), il cui primo nucleo fu opera dell’architetto gesuita,
subito dopo il suo arrivo dalla Sardegna, è avvenuto l’incontro
speciale tra il Patrimonio immateriale dell’Umanità (il Canto a
tenore) e quello materiale (il Castello di Nesvizh). Un emozionante
concentrato di musica, arte e cultura, di fronte a un folto pubblico,
rapito anche qui dall’esotica maestria del gruppo di Thiesi. Le sale
del Castello hanno dato anche un particolare lustro alla Mostra
fotografica “Giovanni Maria Bernardoni in Sardegna”, una panoramica
sull’opera del periodo sardo dell’architetto gesuita.
Nella parte seminariale è stato il Prof. Giorgio Pellegrini,
apprezzato storico dell’arte a sintetizzare l’esperienza sarda del
Bernardoni, che proprio nella nostra Isola (Cagliari, Iglesias,
Busachi, Sassari) acquisisce e matura esperienza e tecnica che saranno
alla base dei suoi capolavori in quei territori oggi appartenente al
moderno stato bielorusso ma allora governati dai Principi Radziwill.
Fu grazie al loro generoso mecenatismo che il Bernardoni potè metter
bene a frutto il mestiere acquisito in Sardegna, dove giunse quale
umile e abile padre muratore per trasformarsi in talentuoso
architetto.
Quest’uomo dunque, simbolo di un rapporto antico tra Sardegna e
Belarus, sarà al centro di nuove, prossime iniziative, che toccheranno
Nesvizh, Cracovia e Cagliari, tre città fondamentali nella sua opera,
con un percorso finalizzato alla riscoperta di questo architetto,
capace di unire, con il proprio talento, terre che quattro secoli fa
apparivano tra loro remote e irraggiungibili.