Intenditori e appassionati provenienti da tutta l'isola hanno seguito
con interesse il doppio convegno organizzato dall'associazione
culturale e folklorica Ittiri Cannedu che fa da anteprima a Ittiri
Folk Festa. La nona edizione di Sestos si è aperta venerdì al Museo
Nazionale “G.A. Sanna”. Il direttore culturale dell'evento, Gian Mario
Demartis, si e’ soffermato sulla gioielleria tipica di Ittiri, con
l’ausilio di un ricco repertorio di immagini.
Sono state spiegate le diverse tipologie di ori ed argenti, gli usi
collegati in relazione alle diverse classi sociali del “ paese
dell’oro e dell’argento” e si e’ accennato alle vicende degli orafi
Morittu , valentissimi filigranisti, attivi in paese sin dal 1870. La
conferenza è stata organizzata di concerto con il Polo Museale della
Sardegna - Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il giorno successivo al Centro Culturale di Ittiri, Maria Caterina
Manca è stata l’attenta coordinatrice del Convegno vero e proprio,
incentrato sulla tutela, conoscenza e valorizzazione
dell’abbigliamento popolare Sardo.
Dopo i saluti delle autorità e di Piero Simula, presidente
dell’associazione culturale e folklorica Ittiri Cannedu, sono state
presentate le relazioni culturali.
L'archeologa Antonella Fois, specializzata nello studio della
Preistoria e Protostoria sarda, collaboratrice della Soprintendenza,
si è soffermata sul vestiario degli uomini nuragici, argomento sinora
poco studiato, dando conto dei diversi indumenti del periodo: dai
gonnellini, ai copricapo, ai mantelli, ipotizzandone tipi di
manifattura e tessuti, nei quali pare di individuare elementi di
sostrato del “ costume sardo”
La storica dell'arte Alma Cristina Casula, già funzionario della
Soprintendenza, ex direttore della Pinacoteca Nazionale di Sassari,
docente dell’Accademia Belle Arti di Sassari, ha trattato la
riproposizione del “ costume sardo” nelle opere dei più significativi
pittori del Novecento, da Biasi a Figari sino a Carmelo Floris.
Cristian Zedda, segretario e cerimoniere del Gremio dei Viandanti di
Sassari, si è soffermato sulle “ divise cerimoniali” del Gremio dei
Viandanti di Sassari, spiegando i caratteri delle fogge, risalenti al
XVII-XVIII secolo, e le differenze a seconda della carica ricoperta
dagli individui all’interno della Consorteria. I quattro principali
abiti, indossati da componenti del Gremio, sono stati particolarmente
apprezzati per la loro eleganza ed originalità.
All'archeologo ed etnodemoantropologo Gian Mario Demartis,
coordinatore culturale di Sestos, si deve l’illustrazione (partendo da
un unicum, un esemplare originale di
“cugliettu” settecentesco messo a disposizione dal Gremio) delle
origini rinascimentali del tipo di indumento , della sua diffusione
paneuropea, dimostrata attraverso immagini di dipinti di alcuni dei
massimi pittori del 1600.
Le relazioni sono state intervallate dagli interventi Musicali del
cantautore Andrea Andrillo, estremamente coinvolgenti e di impatto.
Infine il premio “ Manos de oro, è andato alla signora Vigo di
Calasetta, per il pluriennale impegno nella promozione dell’antica e
quasi scomparsa arte della tessitura e del ricamo con il “ bisso
marino” , particolare tipo di “ seta” ricavato dai filamenti della
pinna nobilis, già documentato nella Bibbia.